Maurizio Milan: «Notte triste per la città e per i tifosi, non ci sono alibi. Play-out? Non dovevamo arrivare a questa sfida» | OneFootball

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Sampnews24

·23 June 2025

Maurizio Milan: «Notte triste per la città e per i tifosi, non ci sono alibi. Play-out? Non dovevamo arrivare a questa sfida»

Article image:Maurizio Milan: «Notte triste per la città e per i tifosi, non ci sono alibi. Play-out? Non dovevamo arrivare a questa sfida»

Maurizio Milan, amministratore delegato della Salernitana, ha parlato della retrocessione dei granata dopo la sfida di ieri: le dichiarazioni

Parlando in conferenza stampa dopo la retrocessione in Serie C della Salernitana, l’amministratore delegato granata Maurizio Milan ha parlato della sfida contro la Sampdoria, sospesa e assegnata a tavolino dopo gli atti dei tifosi del club campano. Di seguito le sue dichiarazioni:

DELUSIONE«È una notte molto triste. Per la società, per la città, per i tifosi. Non ci sono frasi di circostanza, ma profonda amarezza da parte nostra. Dico subito che non ci sono alibi, poi parleremo di quanto accaduto in queste settimane. Ci hanno fatto molto innervosire per il gol annullato, per il rigore non dato, per situazioni evidenti. Il problema è che non dovevamo arrivare a questi play-out. Risponderemo con i fatti, ve lo posso assicurare. Già in queste settimane, con la proprietà, stavamo impostando il futuro di questo club seppur in una serie diversa. Non indietreggiamo rispetto a quella che sarà la nostra presenza a Salerno per un progetto che ci vedrà in Serie C e che prevederà un rilancio del club. Condanniamo gli episodi di violenza, ma non si doveva arrivare a questi play-out e gli animi si accendono anche a causa di episodi dubbi».


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ERRORI MERCATO«Nel mercato di gennaio abbiamo puntato su calciatori da cui ci aspettavamo di più. Ci avevano dato garanzie. L’elemento che ci portiamo a casa come insegnamento è che la programmazione non va procrastinata. Già dalla partenza per il ritiro attrezzeremo una squadra all’altezza. Mi preme sottolineare tutto quello che è accaduto dal 13 maggio. Continueremo le nostre battaglie legali perché riteniamo di aver subito un qualcosa di non lineare e faremo le nostre dovute lotte nei tribunali. Siamo già pronti con i nostri legali. Ma domani mattina saremo a lavoro per ripartire sul piano sportivo. Abbiamo sbagliato la scelta dei condottieri della Salernitana, vi posso assicurare che ripartiremo in modo convinto e determinato. Noi abbiamo speso budget importanti, non ci siamo tirati indietro a gennaio nell’acquisire attaccanti di valore, abbiamo dato carta bianca alla dirigenza senza mettere i bastoni tra le ruote nella gestione. Siamo rammaricati. Non voglio scaricare su altri le responsabilità, anzi me la prendo tutta».

FIDUCIA«A volte toccare il fondo ti dà la forza di ripartire. Iervolino ha ritrovato passione ed entusiasmo e vuole rilanciare questo club. Pensavamo di farlo dalla cadetteria, lo faremo dalla Serie C e non ci tireremo indietro nell’attrezzare una squadra molto competitiva. Non sarà semplice, lo sappiamo benissimo quanto possa essere complicata, ma abbiamo imparato tanto dai nostri errori e da domani mattina vi accorgerete che partiremo con la programmazione».

ASSENZA IERVOLINO«Era estremamente deluso dalla squadra e dalle persone che la guidano, è andato via perché era arrabbiatissimo».

UOMINI D’AZIENDA«Non siamo uomini di calcio, ma di azienda. E il calcio è un’azienda. Ci incolpiamo, forse, i tempi e i modi dell’ingaggio di alcune figure che hanno gestito in questo anno disastroso che fa seguito ad un altro anno disastroso. Ma non siamo cinici e ci siamo presi dei tempi per fare delle valutazioni. Con Lovisa e altri che ci avete accostato non abbiamo mai parlato, con altre figure parleremo da domani mattina e abbiamo già una lista. Gente che conosce molto bene la C, purtroppo. Sarà un club più snello, ancora più verticale di quello di adesso. Sarà la proprietà a scegliere, insieme a me».

BATTAGLIA LEGALE – «Non abbiamo fatto una battaglia legale per sviare sul discorso tecnico, a chiunque ho detto che il terreno di gioco sarebbe stato unico giudice… ingiusto! Lo ribadiamo. Dal 13 maggio è stato falsato il campionato ed era coerente e doveroso lavorare in questa direzione. Io ho sempre parlato in modo chiaro, anche con i calciatori. Quello che avveniva nel tribunale non doveva intaccare il lavoro dei professionisti».

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