Calcio e Finanza
·26 September 2024
In partnership with
Yahoo sportsCalcio e Finanza
·26 September 2024
La stagione 2024/25 procede a passo spedito fra partite nazionali e internazionali. Un’annata particolare che vedrà al suo termine, sfociando nei primi mesi del 25/26, il tanto discusso Mondiale per Club voluto dalla FIFA, che conta ben 32 partecipanti fra cui Inter e Juventus a rappresentanza della Serie A.
Nonostante la competizione sia stata annunciata diversi mesi fa, come riporta l’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport, i dubbi su di essa sono ancora molti. Allo stato attuale, infatti, si conoscono solamente le date, dal 15 giugno al 13 luglio, il paese ospitante, gli Stati Uniti, e altri piccoli dettagli, visto che non si ha l’elenco completo delle formazioni partecipanti (mancano la vincitrice della Copa Libertadores e la rappresentante del paese ospitante).
Ma a far preoccupare i club chiamati a partecipare, oltre al fatto che il Mondiale per Club si giocherà a cavallo di due stagione con tutte le incognite che ne potrebbe comportare, è la mancanza di chiarezza per quanto riguarda il montepremi. Uno dopo l’altro sono andati a cadere i capisaldi su cui la FIFA puntava, soprattutto la parte sui diritti tv. Si era parlato di un unico broadcaster mondiale, Apple ha poi ritirato la candidatura, poi il massimo organo del calcio mondiale ha indetto un bando per paesi, che – come svelato da Calcio e Finanza – è stato chiuso martedì.
Una situazione di incertezza che ha messo in apprensione soprattutto le big europee, visto che indiscrezioni parlano di pochissime offerte da parte dei broadcaster anche se si parla di un bando andato praticamente deserto. In tutto questo il sorteggio si avvicina e Gianni Infantino, presidente della FIFA che ha tanto voluto questa nuova competizione, corre sempre più il rischio di arrivarci con una competizione che manca di linee guida certe e sicure, soprattutto per quanto riguarda i premi destinati ai club, uno dei pochi aspetti che ha permesso fin qui di arginare le polemiche, che sono comunque molte.
Intanto alla FIFA continua il lavoro per scongiurare che il nuovo Mondiale per Club non si giochi in quella che dovrebbe essere la sua prima edizione, andandosi a ripetere ogni quattro anni. E gli occhi, ma soprattutto le speranze, di Infantino sono rivolti verso l’Arabia Saudita, paese sempre più centrale nel mondo del calcio quando si parla di grandi eventi che richiedono ingenti somme di denaro per essere organizzate. Al momento, come detto, si tratta di un augurio per Infantino, che proverà a intensificare i rapporti con i sauditi, prossimi a organizzare i Mondiali del 2034.
Ma se l’aspetto montepremi preoccupa, a non lasciare tranquilli i club è anche il lato organizzativo. Infatti, a meno di nove mesi dall’inizio della competizione non si conoscono ancora gli stadi che la ospiteranno. Al momento, sono addirittura due le liste degli stadi candidati a ospitare le partite del Mondiale per Club 2025 e non hanno alcun punto in comune. E questo clima di incertezza non aiuta sul piano dei diritti televisivi, visto che i broadcaster sono chiamati a presentare offerte praticamente al buio non conoscendo nemmeno le fasce orarie in cui devono trasmettere in base al loro fuso orario rispetto agli Stati Uniti.
Nelle prime stime della FIFA, il massimo organo del calcio mondiale aveva messo in conto di ricavare 4 miliardi di dollari (al cambio attuale, 3,6 miliardi di euro), il doppio dei 2 miliardi di spese previsti nel budget iniziale. Ma senza televisioni e stadi, anche gli sponsor stanno tergiversando, attendendo novità sostanziali che però faticano ad arrivare. E adesso tornano in mente le parole polemiche di Carlo Ancelotti, che con il suo Real sarà chiamato a giocare la Coppa Intercontinentale, che la FIFA ha voluto comunque mantenere a cadenza annuale: «Una nostra partita vale venti milioni, la FIFA ci vuole dare quella cifra per tutto il torneo»,
«La FIFA se lo scorda – ha dichiarato a giungo a Il Giornale il tecnico italiano –, calciatori e club non parteciperanno a quel torneo». Parole che poi sono state corrette in un secondo momento dallo stesso Ancelotti, ma il messaggio nella sua prima versione sembra essere sempre di più uno scenario possibile. E in tutto questo si incastra la questione calciatori. Un calendario già intasato che può portare a infortuni anche gravi (si veda Rodri, uno dei candidati al Pallone d’Oro), rischia di portare al Mondiale per Club giocatori già esausti con lo spettacolo che potrebbe pesantemente risentirne.