Muharemovic SVELA: «Scegliere la Juve fu FACILE, c’era uno dei miei IDOLI. Su Dybala e Ronaldo dico QUESTO» | OneFootball

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·19 September 2024

Muharemovic SVELA: «Scegliere la Juve fu FACILE, c’era uno dei miei IDOLI. Su Dybala e Ronaldo dico QUESTO»

Article image:Muharemovic SVELA: «Scegliere la Juve fu FACILE, c’era uno dei miei IDOLI. Su Dybala e Ronaldo dico QUESTO»

Tarik Muharemovic, difensore passato in estate dalla Juventus Next Gen al Sassuolo, si è presentato con queste parole

Tarik Muharemovic ha lasciato la Juventus Next Gen ed è approdato in Serie B, al Sassuolo. Le dichiarazioni del difensore bosniaco ai canali ufficiali dei neroverdi, riportate da Sassuolonews.net.

ARRIVO AL SASSUOLO – «Quando ho sentito il Sassuolo pensavo subito a un grande club. Lo so che quel club non è da serie B è da serie A e anche per quello mi hanno chiamato, mi hanno detto subito qual è l’obiettivo e io lo so che questo club deve essere in Serie A e non in Serie B. Quando sono arrivato ero sorpreso veramente perché mi piace come lavorano, anche in palestra prima dell’allenamento».


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GROSSO«Quando sono arrivato il mister quando l’ho visto la prima volta mi fa ci divertiamo insieme, ho detto sì. Anche prima dell’allenamento qualche giorno fa mi ha anche detto che son forte e che devo avere pazienza e che il mio tempo arriverà. L’ambientamento in gruppo è stato subito top, mi hanno accolto subito bene e mi sento bene nel mondo Sassuolo. Mi ha colpito che tutti siano sempre molto gentili e continuano tutti ad aiutarmi».

JUVE – «Mi avevano chiamato tante squadre e per la prima volta non sapevamo dove andare e qual era il club migliore, poi mentre ero in nazionale per l’ultima partita stagionale mio padre mi disse che aveva chiamato la Juventus e dissi subito che se mi avessero fatto un contratto sarei andato da loro. Lì giocava uno dei miei idoli, come Chiellini, c’era Bonucci oltre a giocatori come Dybala e Ronaldo, che poi andò via quasi subito. La scelta fu facile. All’inizio è stato un po’ difficile perché era la prima volta fuori da casa, da solo, in un convitto, anche un altro Paese. Mi sono rotto la tibia dopo un mese, ho fatto 3 mesi e mezzo fuori però lo sapevo che è dura la carriera, è sempre così il calcio. Quando ho giocato in Youth League è stato davvero bellissimo, poi il passaggio in Next Gen non è stato facile perché in Serie C incontri giocatori professionisti, gente che ha giocato in Serie A e B, le partite sono difficili, si vede tutto diverso, anche il ritmo».

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