Murgia si racconta: «Tornerei di corsa alla Lazio. L’arrivo di Inzaghi per me è stato fondamentale» | OneFootball

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·22 April 2025

Murgia si racconta: «Tornerei di corsa alla Lazio. L’arrivo di Inzaghi per me è stato fondamentale»

Article image:Murgia si racconta: «Tornerei di corsa alla Lazio. L’arrivo di Inzaghi per me è stato fondamentale»

L’ex giocatore della Lazio ha rilasciato delle dichiarazioni in cui ha raccontato diversi aneddoti particolari legati alla sua carriera in biancoceleste

L’ex centrocampista della Lazio, Alessandro Murgia, ha rilasciato delle dichiarazioni durante il podcast Tridente, dove ha rivelato diversi aneddoti particolari.

SULLA LAZIOSe c’è una società per cui non guarderei né cifre né durata di un contratto è la Lazio. È una squadra che ti resta dentro, rivivere le emozioni di quello stadio, con quella maglia e quella gente sarebbe bellissimo. Sono cresciuto là, ho esordito e vinto e seguo tuttora la squadra come il primo tifoso. Tornerei di corsa.


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SU INZAGHIFondamentale l’arrivo di Inzaghi in panchina, anche se prima ancora la società mi aveva comunicato che avrei fatto parte della rosa della prima squadra. Ricordo che Bielsa rifiutò e in poco tempo la società richiamò Inzaghi diretto a Salerno. Il mister mi aveva anche chiesto di andare con lui in B. Il dietrofront ha consentito l’apertura di un percorso vincente.

SUPERCOPPA ITALIANA – Gol alla Juventus? A volte i gol facili sono quelli più complessi. Lì lo senti, hai come un sesto senso che ti porta ad accompagnare l’azione. Lukaku è stato bravo a dribblare e metterla bene dietro coi tempi, la forza e la velocità giusta. Il resto l’ho fatto io tenendo la palla bassa. Ero pronto e la stavo chiamando la palla, poi dopo non ricordo cosa è successo. Non ricordo la corsa sotto la Nord e l’abbraccio dei compagni, talmente era alta l’adrenalina. Fatico a ricordare anche i minuti successivi al gol. È stato un sogno bellissimo, una favola.

IL 2017/2018 – La Serie A è un campionato complicato. La squadra era forte e grande merito è stato di Inzaghi, che ha permesso al gruppo di compattarsi, rendendo Luis Alberto e Milinkovic i due giocatori che poi abbiamo conosciuto e Immobile la punta di diamante. Purtroppo c’erano altre squadre attrezzate e obbligate a vincere, ma in quella stagione ci siamo comunque levati delle soddisfazioni.

ADDIO ALLA LAZIO – In quel momento volevo giocare. Ero un ragazzo che aveva voglia di farsi vedere e ho deciso di accettare un contesto che mi permettesse di farlo con più continuità rispetto alla Lazio, poi ognuno col senno di poi potrebbe dire ciò che vuole. Inzaghi quando mi metteva lo faceva perché sapeva che gli avrei potuto dare una mano, non di certo per farmi un favore. Sono comunque orgoglioso del mio percorso, sia dal punto di vista calcistico che umano, poi da fuori è sempre facile commentare. Gli errori ti formano. Mi piace guardare il presente e lavorare bene per il futuro.

SULLA LAZIO ATTUALEAttualmente la Lazio sta ottenendo buoni risultati con un nuovo ciclo, nuovi giocatori. So come funziona la piazza e capisco le critiche iniziali, ma ci vuole pazienza anche se non è semplice e alcuni obiettivi vanno centrati subito. Ciò che resterà sempre, oltre i giocatori e gli allenatori, è la Lazio, l’amore per la sua gente e per la sua maglia. Ogni volta che guardo la squadra giocare mi emoziono, che si vinca o che si perda, indipendentemente da chi gioca e penso sia così per ogni tifoso.

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