Mutu, attacco shock a Zenga: «Usato un tono irrispettoso e razzista con Chivu!» L’accusa dell’ex Inter | OneFootball

Mutu, attacco shock a Zenga: «Usato un tono irrispettoso e razzista con Chivu!» L’accusa dell’ex Inter e Fiorentina. Ecco cos’ha detto

La polemica nasce dopo Juventus-Inter (4-3) dello scorso 13 settembre. L’ex attaccante Adrian Mutu ha duramente criticato Walter Zenga, storico ex portiere nerazzurro, per alcune dichiarazioni considerate offensive nei confronti del tecnico Cristian Chivu e, implicitamente, del popolo rumeno. Secondo Mutu, le parole di Zenga avevano un tono di disprezzo.

Il fastidio di Mutu: “Zenga ha legami profondi con la Romania, serve più rispetto”

Come riportato da Digisport, Mutu si è detto fermo e serio, spiegando che dopo quindici anni in Italia capisce quando un tono diventa razzista. L’ex Fiorentina ha trovato fastidioso il modo in cui Zenga si è espresso, sottolineando che l’ex portiere è cresciuto come allenatore in Romania, è stato sposato per quindici anni con una donna rumena (Raluca) e ha figli per metà rumeni. Per questo, Mutu si aspettava più rispetto verso Chivu, una leggenda interista al pari dello stesso Zenga, che non doveva essere appellato con disprezzo come “il rumeno”.

PAROLE – «Non sono stato duro, ma fermo e serio. Parlo perfettamente l’italiano, dopo quindici anni trascorsi lì, e riesco a capire quando un italiano usa un tono razzista o di disprezzo verso un popolo come il nostro. È una cosa che succede spesso. Fate un sondaggio tra i rumeni all’estero e vedrete: non siamo sempre rispettati come meritiamo. Mi ha dato fastidio che Zenga parlasse in quel modo. Forse mi sbaglio, e se è così, chiedo scusa a Walter. Ma se non mi sbaglio, allora avevo ragione: quel tono che ho percepito non era giusto nei confronti di Cristi.

Zenga è cresciuto come allenatore in Romania, ha legami profondi con il nostro Paese, è stato sposato con una donna rumena e ha figli per metà rumeni. Dovrebbe quindi mostrare più rispetto e considerazione per un popolo che lo ha accolto a braccia aperte, lo ha sostenuto e coccolato. Quando ti riferisci a Chivu dicendo “il rumeno” — un giocatore che all’Inter è una leggenda quanto te — dovresti parlare con più rispetto. Potevi dirlo in modo molto più elegante».