Calcionews24
·11 October 2025
Norvegia Israele, la situazione tra politica e calcio giocato. Come andrà a finire?

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·11 October 2025
Oggi la Norvegia ospita Israele (ore 18) per le qualificazioni ai Mondiali del 2026 in un match che va ben oltre il semplice aspetto sportivo. A Oslo, la sicurezza è stata rafforzata al massimo livello per un incontro carico di tensione politica e umanitaria, dato che da settimane la Federazione norvegese chiede apertamente la sospensione di Israele dalle competizioni internazionali.
Un’ambizione sportiva offuscata dalla politica
Sul fronte sportivo, la Norvegia di Erling Haaland e Alexander Sorloth punta a mantenere il suo percorso perfetto. Con cinque vittorie in altrettanti match e la leadership del girone davanti all’Italia, la squadra scandinava ha l’ambizione di tornare a un grande torneo, un’anomalia che manca dal 1998. Tuttavia, l’incontro sarà inevitabilmente condizionato dal clima rovente.
La Federazione norvegese per la Sospensione di Israele
Le relazioni tra le federazioni dei due Paesi sono estremamente tese. Lise Klaveness, presidente della Federazione norvegese, già nota per aver sfidato la FIFA sul Mondiale 2022 in Qatar, è tra le poche figure di spicco a chiedere esplicitamente la sospensione di Israele da ogni competizione internazionale. «Stiamo lavorando affinché Israele sia sanzionato. Riteniamo che debba esserlo, e ciò riguarda il rispetto delle regole. Personalmente, ritengo che, poiché la Russia è esclusa, anche Israele dovrebbe esserlo», ha dichiarato il mese scorso, nel contesto del conflitto a Gaza. L’ex calciatrice, ora avvocata, ha aggiunto: «È estremamente difficile giocare contro un Paese quando la parola genocidio è in gioco, perché nonostante tutto la sua bandiera e il suo inno nazionale sono presenti».
Un messaggio umanitario
Nonostante la tregua annunciata tra Israele e Hamas, la federazione norvegese non ha cambiato la sua posizione. Ha già annunciato che l’incasso della biglietteria del match contro Israele sarà devoluto a Medici Senza Frontiere (MSF) per affrontare le «sofferenze umanitarie» nella Striscia di Gaza. «Non c’è dubbio che la partita contro Israele sia una sfida difficile, viste le tragiche sofferenze umanitarie a Gaza e i profondi conflitti in Medio Oriente» ha ribadito la Federazione, sostenuta da un Paese che ha riconosciuto lo Stato di Palestina nel maggio 2024.
Massima sicurezza
In questo contesto delicato, la sicurezza è la priorità assoluta. L’incontro sarà l’evento sportivo più sorvegliato in Norvegia dai Giochi Olimpici Invernali del 1994. Sebbene le bandiere palestinesi e le kefiah siano autorizzate, è stato specificato che non dovranno essere indossate «in modo provocatorio». «Incoraggiamo soprattutto i tifosi a portare bandiere norvegesi e a tifare la Norvegia. Si tratta di una partita di calcio, non di una manifestazione politica», recita un comunicato. Parallelamente, nel pomeriggio, una manifestazione di sostegno alla Palestina dovrebbe riunire migliaia di persone dal centro di Oslo fino all’Ullevaal Stadion.Per ragioni di sicurezza, la capacità dello stadio, che normalmente ospita 27.000 persone, è stata eccezionalmente ridotta di 2.500 posti. I tifosi israeliani presenti saranno meno di 200, un numero esiguo che testimonia la straordinaria cautela adottata per questo match ad alto rischio.
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