Oliveira su Belotti: «Il Cagliari perde tantissimo, ora Pisacane dovrà trovare…» | OneFootball

Luis Oliveira, ex attaccante del Cagliari, ha parlato dell’infortunio di Andrea Belotti: le sue dichiarazioni

Anche le vecchie glorie rossoblù intervengono per analizzare il momento delicato dell’attacco del Cagliari. L’ultimo a dire la sua è stato Luis “Lulù” Oliveira, indimenticato attaccante belga-brasiliano che ha fatto sognare i tifosi sardi negli anni ’90. In un’intervista concessa in esclusiva ai microfoni di CagliariNews24.com, l’ex bomber ha commentato il pesantissimo infortunio di Andrea Belotti, offrendo al tecnico Fabio Pisacane un consiglio tanto coraggioso quanto sentito su come affrontare i prossimi mesi senza il suo centravanti titolare.

Un’assenza che pesa per il 40%

L’analisi di Oliveira parte da una constatazione tanto netta quanto preoccupante: l’assenza del “Gallo” è un colpo durissimo per le ambizioni della squadra isolana. Secondo l’ex attaccante, la perdita va ben oltre il semplice valore del giocatore, ma incide in maniera profonda su tutto il potenziale offensivo della squadra, privandola del suo leader e principale finalizzatore in vista delle prossime gare di Serie A. Ora, la palla passa a Pisacane, che dovrà essere abile nel trovare la soluzione giusta all’interno di una rosa che offre comunque diverse alternative.

Il consiglio dell’ex rossoblù

Più che un’analisi, quella di Oliveira è una vera e propria esortazione, un invito a essere audaci. Secondo lui, questo momento di difficoltà dovrebbe essere trasformato in un’opportunità per lanciare quei giovani di cui tanto si parla.

L’INFORTUNIO DI BELOTTI – «Il Cagliari senza Belotti perde tantissimo, non voglio esagerare, ma penso perda un 40% lì in attacco! Adesso il mister deve valutare e trovare una soluzione, ci sono diversi giocatori nella rosa dei rossoblù, dipende cosa pensa lui. Credo però che ora si debba puntare su qualche giovane, questo perché se ne parla sempre, il tempo passa e poi non si fanno giocare i giovani. Si deve rischiare, devono avere la possibilità di sbagliare e non giocare bene pur di provare a mostrare le proprie qualità».