Pagnucco Juve, Panzanaro: «Un atleta completo con una forza mentale straordinaria. Ha tutti i mezzi per affrontare il prossimo step. Ve lo racconto» – ESCLUSIVA | OneFootball

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·11 April 2025

Pagnucco Juve, Panzanaro: «Un atleta completo con una forza mentale straordinaria. Ha tutti i mezzi per affrontare il prossimo step. Ve lo racconto» – ESCLUSIVA

Article image:Pagnucco Juve, Panzanaro: «Un atleta completo con una forza mentale straordinaria. Ha tutti i mezzi per affrontare il prossimo step. Ve lo racconto» – ESCLUSIVA

Pagnucco Juve, l’ex allenatore del settore giovanile bianconero Piero Panzanaro in esclusiva a Juventusnews24: tutte le dichiarazioni sul talento della Primavera

Un futuro sempre più a tinte bianconere per Filippo Pagnucco, terzino classe 2006 della Juve Primavera, fresco di rinnovo con il club. Giocatore duttile, capace di interpretare al meglio entrambe le fasi di gioco, Pagnucco è considerato uno dei profili più interessanti del vivaio juventino.

Ha già assaporato la Serie A e il suo potenziale è sotto gli occhi di tutti. Per conoscerlo meglio, Juventusnews24 ha intervistato Piero Panzanaro, ex allenatore del settore giovanile bianconero, che ha seguito da vicino la sua crescita nelle formazioni Under 16 e Under 17. L’IDENTIKIT DI FILIPPO PAGNUCCO JUVE


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Pagnucco nasce calcisticamente in una posizione più offensiva, poi dall’Under 15 bianconera inizia il percorso da esterno basso. Che tipo di ragazzo ha trovato quando ha iniziato ad allenarlo nell’Under 16?

«Occupava una posizione più offensiva nel Pordenone ma nel corso del 1° anno in Juve ha iniziato ad occupare la posizione di esterno basso. È arrivo in U16 con qualche problema fisico da risolvere che lo aveva condizionato un po’ negli anni precedenti. Io, insieme al mio staff, abbiamo lavorato molto su questo aspetto: dare stabilità e continuità ai ragazzi è uno dei nostri compiti.

Abbiamo fatto un bel lavoro, ma va detto che Filippo ci ha messo tanto del suo, perché possiede una forza mentale straordinaria: credo sia il suo pregio principale. È un atleta completo, sia mentalmente che fisicamente. Ha l’attitudine del professionista, del leader, del perfezionista, e lo ha dimostrato sin da subito. Anche lui è in rampa di lancio per affrontare lo step più complicato, ma ha la testa e i mezzi per riuscirci con buone prospettive».

Forse il suo passato ha contribuito a renderlo il giocatore che è oggi: un terzino-esterno capace di spingere con qualità in fase offensiva, ma allo stesso tempo attento e affidabile in quella difensiva…

«Vedendolo e seguendolo anche da fuori, è evidente che sia cresciuto molto. Si sta completando, come è normale che sia per un ragazzo della sua età. È stato bravo e anche fortunato, perché nel calcio di oggi, che è sempre più fluido, aver avuto in passato la possibilità di esplorare diverse zone del campo è un grande vantaggio. Lo vedo spesso entrare dentro al campo, occupare spazi che un tempo il classico terzino non copriva. Oggi il calcio richiede questo tipo di interpretazione, e il fatto che lui abbia già vissuto certe situazioni lo aiuta. Quando si ritrova in zone più offensive, sa cosa fare, e si vede».

La sua duttilità ha ancora ampi margini di crescita, soprattutto in fase difensiva. In quella offensiva si fa notare per la grinta e la spinta, ma proprio questa voglia di salire può a volte portarlo a sbilanciarsi o a perdere l’uomo

«Questa è una delle sue aree di miglioramento, ma sono sicuro che ci lavorerà ancora, per migliorarsi. Potrà affinare sempre di più quest’aspetto del suo gioco e trasformarlo in un importante upgrade. Le aree di miglioramento fanno parte della crescita di ogni atleta e lui ha potenzialità evidenti per migliorare ancora. Filippo possiede anche la capacità di interpretare bene altri “ruoli” rispettandone le funzioni ma con le sue qualità».

Si aspettava che Pagnucco sarebbe diventato così rapidamente un pilastro della Primavera?

«In U17 ha trovato maggiore continuità, con pochi infortuni, e a quell’età è un aspetto fondamentale. Inoltre, è sicuramente maturato dal punto di vista psicofisico, e il fatto di aver avuto più visibilità gli ha permesso di acquisire molta più fiducia in sé stesso, un fattore che lo ha aiutato ad affrontare meglio il salto in Primavera. Gli auguro il meglio e spero che il prossimo step sia altrettanto soddisfacente, perché se lo merita».

Si ringrazia Piero Panzanaro per la disponibilità e la gentilezza mostrate in questa intervista.

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