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·22 April 2025

Pandemie, lutti e tragedie: le altre volte in cui il calcio si è fermato ❌

Article image:Pandemie, lutti e tragedie: le altre volte in cui il calcio si è fermato ❌

Le ultime giornate sono state dominate dalle polemiche riguardanti il rinvio delle gare di Serie A e delle serie inferiori per il lutto legato alla morte di Papa Francesco e per i funerali del Pontefice che si terranno sabato nella capitale.

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Non è certo l'unica volta che il calcio si ferma per motivi simili. Andiamo a vedere quali sono stati i precedenti.


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Lutto in campo: Morosini e Astori

Nel 2012 e nel 2018 il calcio si ferma per un lutto direttamente legato al suo mondo: la palla smette di rotolare in risposta alle notizie scioccanti delle morti di Pier Mario Morosini e Davide Astori.

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Morosini muore il 14 aprile 2012 in ospedale, dopo essersi accasciato in campo al 20' del primo tempo di Pescara-Livorno di Serie B: un quarto d'ora dopo l'annuncio del decesso la FIGC annuncia la sospensione di tutte le gare di Serie A, Serie B e Lega Pro del weekend.

La morte di Davide Astori il 4 marzo 2018 nella stanza di albergo durante una trasferta con la Fiorentina di cui era capitano porta invece al rinvio di tutte e 7 le partite non ancora disputate della giornata di Serie A.


I casi Spagna, Gabbo e Raciti

In tre occasioni il calcio è stato sospeso, completamente o parzialmente, in risposta a episodi tragici legati al mondo del tifo organizzato e delle curve. Il 6 febbraio 1995 è il giorno in cui Vincenzo Spagnolo, detto "Spagna", tifoso del Genoa, viene accoltellato a morte da un tifoso del Milan fuori dal Marassi. La settimana dopo la Serie A non scende in campo.

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Nel 2007 invece lo stop arriva in ben due occasioni. La prima è la morte dell'ispettore di polizia Filippo Raciti il 2 febbraio durante gli scontri a margine del derby tra Catania e Palermo: tutto il calcio viene sospeso a tempo indeterminato, ma i campionati riprenderanno dopo una decina di giorni con nuove misure di sicurezza.

Il secondo episodio è l'omicidio di Gabriele Sandri, detto "Gabbo", un tifoso della Lazio colpito dallo sparo di un agente di polizia mentre riposava in un autogrill durante una trasferta l'11 novembre.

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Nel caso di Sandri viene rinviata la gara tra Inter e Lazio e vengono ritardati i calci d'inizio delle altre partite di 10 minuti; la giornata successiva vede la sospensione dei campionati di Serie B e Serie C, oltre a quello della partita tra Atalanta e Milan per le intemperanze dei bergamaschi.


L'altro lutto papale e la Regina

Il 2 aprile 2005, in serata, muore Papa Giovanni Paolo II, l'ultimo Pontefice a morire in carica prima di Papa Francesco. Il giorno successivo vengono fermati per lutto tutti gli eventi sportivi in programma, incluse 4 partite di Serie A.

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Una situazione simile si configura dopo la morte della Regina Elisabetta di Inghilterra il 9 settembre 2022: la Premier League e tutte le competizioni calcistiche del Regno Unito vengono sospese per osservare il periodo di lutto nazionale di 10 giorni.


Stop per pandemia

L'ultimo grande stop del calcio dopo le guerre mondiali risale invece al 2020, quando lo scoppio della pandemia di Covid-19 porta in poco tempo a una sospensione a tempo indeterminato del calcio.

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Dopo una serie di rinvii all'ultimo minuto e indecisioni, nel giro di pochi giorni arrivano la notizia dello spostamento di Euro 2020 all'estate successiva e, una dopo l'altra, gli slittamenti degli altri tornei nazionali e internazionali.

Per alcuni mesi l'unica competizione calcistica attiva in Europa è il campionato bielorusso. Se in Francia la stagione viene di fatto conclusa, in estate gli altri campionati europei principali riprendono, con l'immagine indelebile degli stadi vuoti, che torneranno a popolarsi solo con l'Europeo dell'estate successiva.


📸 Carlos Alvarez - 2025 Getty Images