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·26 December 2025
🎤 Parma, Cuesta: “Recuperati Delprato e Circati. Dobbiamo consolidare le cose positive che stiamo facendo”

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Cuesta, tecnico del Parma, ha parlato in vista del lunch match di domani contro la Fiorentina. Queste le sue parole, riportate da alfredopedulla.com:
“Mi aspetto una partita dove useremo l’amarezza di quanto accaduto contro la Lazio ma in modo positivo. Con l’atteggiamento che ci deve portare al risultato che vogliamo”.
Come sta la squadra? Recuperano Circati e Delprato? “Circati è andato in progressione di recupero e domani sarà convocato, così come Delprato”.
Cosa ha chiesto alla squadra? “Che dobbiamo consolidare le cose positive che stiamo facendo, perché sono fondamentali per il nostro percorso e per avere i risultati che vogliamo. Sappiamo che possiamo fare meglio. Quello è stato il nostro focus”.
Quanto cambia la percezione della Fiorentina? “Non cambia, ci concentriamo su quello che è sotto il nostro controllo. Sappiamo delle loro qualità ma anche la partita che vogliamo affrontare”.
Due squadre che si affidano molto al centravanti. Con Ondrejka e Oristanio cambierà il modo di servire Pellegrino? “Sarà uno dei nostri focus: aumentare le possibilità di creare pericolo. Senza dubbio avere giocatori come loro ci può aiutare a creare di più, diversamente e meglio”.
Chi è il Simon Sohm di questo Parma? “È una squadra diversa, con un modello di gioco diverso. Lui ha delle caratteristiche particolari ma noi facciamo diverso. Ogni giocatore è unico e speciale, quindi nessuno può essere direttamente paragonato a un altro”.
Che settimane sono state? “Abbiamo provato a sfruttare le due settimane per consolidare certi aspetti: la solidità e l’aspetto di squadra. Allo stesso modo abbiamo provato a sviluppare cose che ci possono aiutare in altre fasi, come avere la capacità di sbloccare le partite in certi contesti, per diventare una squadra con più soluzioni”.
Che partita si aspetta a livello mentale? “Mi aspetto un livello di aggressività alto, che l’importanza della partita sia uguale come per noi. Quindi sicuramente entrambe le squadre approcceranno col massimo livello di determinazione. Noi proveremo ad approcciarla con l’atteggiamento giusto, per portare la partita dove vogliamo”.
Domani ultima partita casalinga del 2025. Un appello ai tifosi? “Ci piacerebbe tantissimo che fossero con noi. Ci sarebbe piaciuto anche allenarci di fronte a loro e iniziare a creare quel legame più forte. Non è stato possibile per il meteo, ma speriamo che domani possano essere con noi e che anche noi possiamo fare il massimo affinché lo siano. La loro spinta può aiutare i ragazzi ad alzare il livello della prestazione”.
Prima del Como alzò la voce spiegando che il Parma sarebbe migliorato dal punto di vista della costruzione, e peraltro il giorno dopo arrivò una delle migliori gare dell’anno. Però sono passati due mesi (25/10) e questi passi avanti, non si sono visti del tutto. Cosa manca? “Siamo stati abbastanza focalizzati sul creare di più, soprattutto negli ultimi 30 metri: siamo stati concentrati nel lavorare sul campo. è un processo che ha visto dei miglioramenti diverse fai, ci sono degli spunti che hanno dimostrato che siamo arrivati di più. Lo vogliamo fare meglio e con maggior continuità. Dobbiamo essere più consistenti: stare concentrati sui dettagli che fanno la differenza, è una catena di eventi che sono necessari per riuscire ad attaccare meglio e di più”.
Keita ha il maggior numero di dribbling in squadra. Come interpretate questo dato? “A volte ci sono situazioni di parità numerica in questo campionato e i giocatori si trovano in situazioni bei duello e questo ti provoca che il miglior modo per esaltare la pressione è il dribbling. Mandela ha la capacità di usare questo e le statistiche lo dimostrano”.
È presente una componente di libertà per giocatori come Ondrejka? “La libertà dentro il calcio è organizzata, ma nello stesso modo bisogna riconoscere che bisogna fare ciò che è giusto e non solo quello che ti piace. In funzione del contesto si deve fare una o un’altra cosa: noi puntiamo molto su riconoscere e avere una stabilità nel nostro modo di fare”.









































