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·6 June 2025

Patto tra Lotito e Sarri: l'ultima parola spetta al Comandante

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Ritorno al punto di partenza

C’è un simbolismo potente nel ritorno di Maurizio Sarri a Formello. La storia riprende esattamente da dove si era interrotta: il parcheggio dello stadio Fersini, lo stesso luogo in cui il 12 marzo 2024 il tecnico aveva atteso, seduto sulle scale, la ratifica delle sue dimissioni. Era un Sarri sconfitto, deluso, quasi autoesonerato, con un mito che sembrava destinato a spegnersi. Ieri, però, alle 11.40, è rientrato con il suo SUV nello stesso punto, ma con uno spirito completamente nuovo. Un ritorno carico di simboli, un cortocircuito tra passato, presente e futuro. Con lui, anche il suo fedele staff: Ianni promosso vice, Pasqui, Losi, Ranzato, Nenci e un match analyst ancora da nominare. Tutti legati da un contratto di due anni più opzione, con bonus legati a Champions ed Europa League.

Un nuovo patto per guidare la rinascita

Appena arrivato, Sarri ha pranzato con il direttore sportivo Fabiani per fare il primo punto sulla rosa, sui giocatori in rientro e sulle priorità di mercato. Il patto con Lotito è stato ribadito in modo chiaro: sarà Sarri ad avere l’ultima parola su conferme, acquisti e cessioni. Un modo per evitare vecchi giochi e tensioni. Alle 15.30 si è unito anche il presidente, trasformando l’incontro in un vertice operativo a tre. Lotito ha mostrato a Sarri i lavori eseguiti a Formello negli ultimi 14 mesi e il progetto dello stadio Flaminio, con un video che ha riacceso un sogno: allenare la Lazio al Flaminio, magari intitolato a Maestrelli. Anche i tifosi hanno accolto il tecnico con uno striscione e un comunicato della Curva Nord: dopo le critiche di fine stagione, ora c’è l’apertura al sostegno, ma con una richiesta precisa: un allenatore deciso, un mercato forte e l’ambizione di tornare in Europa. Sarri ha di nuovo il timone, stavolta per davvero.

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