Pedullà contro Zazzaroni: «Secchiate di melma su un 20enne, ora è troppo facile…» | OneFootball

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·14 September 2025

Pedullà contro Zazzaroni: «Secchiate di melma su un 20enne, ora è troppo facile…»

Article image:Pedullà contro Zazzaroni: «Secchiate di melma su un 20enne, ora è troppo facile…»

Pedullà contro Zazzaroni: «Secchiate di melma su un ragazzo di 20 anni, ora è troppo facile…». Il giornalista attacca il collega

Nel mondo infuocato del giornalismo sportivo italiano, le polemiche viaggiano veloci e colpiscono dure, spesso con la stessa intensità di un’entrata a gamba tesa in campo. L’ultima battaglia a distanza vede come protagonisti due pesi massimi del settore: da una parte Ivan Zazzaroni, direttore del Corriere dello Sport, e dall’altra Alfredo Pedullà, noto esperto di calciomercato. Al centro della contesa, il talento cristallino del giovane attaccante della Juventus, Kenan Yildiz.

La miccia è stata innescata da un editoriale pubblicato stamattina da Zazzaroni, nel quale il direttore ha tessuto le lodi del fantasista turco. Un’inversione a U netta e decisa rispetto al passato, quando lo stesso Zazzaroni aveva liquidato Yildiz con il termine sprezzante di “giocatorino”, un’etichetta pesante che ne sminuiva il potenziale. Questo palese cambio di rotta, arrivato probabilmente dopo la prestazione maiuscola del numero 10 bianconero con l’Inter, non è passato inosservato.


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La replica di Alfredo Pedullà è stata immediata, affidata a un tweet al veleno che non lascia spazio a interpretazioni. Un attacco frontale che critica non solo la tardiva rivalutazione del giocatore, ma l’atteggiamento giornalistico alla base. Pedullà ha scritto:

«Ora è troppo facile scrivere l’ex giocatorino, salendo sul patetico carro del “meglio tardi che mai”. Dopo aver tirato secchiate di melma in faccia a un talentuosissimo ragazzo di anni 20 appena pochi mesi fa. E dopo aver scambiato – come al solito – bigiotteria con gioielleria».

Le parole di Pedullà sono pietre. Accusa il collega di opportunismo (“salendo sul patetico carro”), di aver denigrato ingiustamente un giovane talento (“tirato secchiate di melma”) e, infine, di cronica incapacità nel giudicare il talento (“scambiato bigiotteria con gioielleria”). Una critica feroce che trascende il caso Yildiz per diventare un j’accuse sulla coerenza e sulla responsabilità dei media nel valutare i calciatori, specialmente i più giovani. La vicenda infiamma il dibattito tra gli addetti ai lavori e i tifosi, evidenziando ancora una volta le profonde rivalità che animano il panorama mediatico sportivo italiano.

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