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·2 October 2025
Pepe: «Mi aspetto una bella partita con l’Udinese, ma senza Belotti il Cagliari perde tanto. Su Palestra…»

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·2 October 2025
Simone Pepe ha trascorso una stagione molto positiva in Sardegna, il tutto accumulando trentsei presenze e segnando tre gol. L’ex centrocampista di Cagliari e Juventus è stato l’ospite del giorno della trasmissione di Radiolina “Il Cagliari in diretta. Le sue parole:
LAVORO DA AGENTE – «Quando ho smesso mi sarebbe piaciuto andare a vedere i giocatori e vedere un sacco di partite, lo facevo già prima, per questo ho scelto di afre l’agente. Ieri ho visto Samp-Catanzaro del mio amico Aquilani, a lui piace fare l’allenatore e lo rende vivo, io preferisco fare l’agente. Quando smetti devi reinventarti e prendere un impegno serio, dare un consiglio ai ragazzi è come una missione. Quando passa il tempo ti leghi ai ragazzi e alle loro famiglie, è bello aiutarli».
GIOVANI – «Ho assistenti e giocatori giovani, uno ha giocato contro il Cagliari, ovvero il figlio di Fabio Grosso. L’ho portato a Frosinone perché non giocava molto alla Juventus, è stata una scelta ponderata e ha vinto tanto con la Primavera. Ora è in pianta stabile in prima squadra con i ciociari».
GIOVANI CHE GIOCAVANO CON ME – «Quando Sanchez aveva 17 anni arrivava dall’Argentina ed era un giocatore stratosferico, infatti poi ha giocato in grandi squadre come Inter, Barcellona e Arsenal. Si allenava con noi e già a quell’età era fortissimo. C’era pure Kastanos dell’Hellas, si vedeva che aveva delle buone qualità, poi nel percorso ti deve andare sempre tutto bene per diventare un big».
STAGIONE 2006-07 – «E’ stato un trampolino di lancio, lì poi ho iniziato a fare l’esterno grazie a Giampaolo. Davanti a me giocavano Suazo e Capone, pace all’anima sua, mi vengono i brividi. A Cagliari ho iniziato con quel ruolo che poi mi ha portato all’Udinese e in Nazionale. Lopez mi ha aiutato tanto e sono rimasto in contatto con Conti che per me è un fratello».
RICORDO A CAGLIARI – «Ricordo la salvezza ed il 3-2 con la Roma, ricordo la vittoria con l’Udinese e quando se ne andò Giampaolo. Lui fu mandato via per prendere Colomba e poi fu richiamato. Sarei potuto rimanere a Cagliari ma credo che l’Udinese non volesse cedermi! Mi sono fatto volere bene ed avevo un bel rapporto con Esposito e Suazo. Ho un bel rapporto con Cagliari, quando ti svegli lì hai sempre il sorriso anche perché c’è sempre il sole».
UDINESE-CAGLIARI – «Partita complicata, il Cagliari sta facendo bene, bravo Pisacane! L’Udinese è una buona squadra con bravi giocatori, dovranno ancora trovare la quadra. Per me è una partita particolare che mi fa provare delle strane sensazioni, mi aspetto una bella gara. Quando sono arrivato a Cagliari c’era una squadra bella quadrata con tanti leader come Conti, Esposito, Conticchio e Chimenti, mi hanno aiutato con tanti consigli. Quando sono arrivato ad Udine non erano così forte, dopo è esploso un giocatore come Quagliarella, c’erano ragazzini come Isla e Asamoah, poi c’erano anche scommesse come Handanovic, Zapata, Felipe e tanti altri».
CAGLIARI DI OGGI IN CONTROTENDENZA PER L’USO DEGLI ITALIANI – «Difficile commentare, un tecnico giovane solitamente punta più sui giovani, secondo me ci sono i giovani italiani buoni. Per la nostra cultura li facciamo giocare di meno rispetto all’esterno. Giovani del Cagliari? Palestra è un giocatore moderno con corsa e voglia di puntare l’uomo, ha molto motore».
IL PRIMO CONSIGLIO AI GIOVANI – «Fare i professionisti, nel calcio di oggi c’è meno rispetto ai miei tempi! Ora hanno tante distrazioni, ai tempi c’era un nonnismo che faceva bene. Colucci ci sfondava, Lopez ci metteva in fila ai noi giovani, ci bastava un suo sguardo. Nel mio ultimo anno al Pescara vedevo che i ragazzi non ascoltavano quando gli davo dei consigli. Ai miei ragazzi gli dico di ascoltare sempre i più grandi, ora i giovani cercano sempre una giustificazione. Il nonnismo che abbiamo subito noi ci ha fatto bene!».
OPINIONE SULL’INFORTUNIO DI BELOTTI – «Perde tanto il Cagliari con il suo infortunio, è un ragazzo d’oro e un grande professionista. Si era messo subito a disposizione e da subito aveva dato l’esempio in campo. Svincolati? Sta al tecnico scegliere, da fuori non si può dire; Pisacane penso abbia fiducia negli altri giocatori che ha!».
COSA ALLENARE NEI GIOVANI DI OGGI – «Dobbiamo formare i giocatori a livello tecnico e non solo per quanto riguarda il fisico, la gente si innamora dei giocatori che giocano bene a calcio. Chi ci ha fatto appasionare è gente com’è oggi Yamal, puoi correre tanto, ma se non stoppi bene la palla poi la gente non si diverte. Nel 2006 noi andavamo a San Siro o a giocare contro la Juventus e sfidavamo squadre galattiche, ai tempi tutti i grandi giocatori giocavano in Italia; qualcosa negli anni abbiamo sbagliato!».