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·14 September 2025

Pistocchi sull’Inter: «I dati non parlano di crisi, ma succede troppe volte questa cosa»

Article image:Pistocchi sull’Inter: «I dati non parlano di crisi, ma succede troppe volte questa cosa»

Pistocchi analizza il momento dell’Inter partendo dal match perso ieri nel derby d’Italia: «Le prestazioni individuali e gli errori costano caro»

Maurizio Pistocchi, noto giornalista e commentatore sportivo, ha condiviso sui suoi canali social la sua analisi sul momento dell’Inter dopo la sconfitta allo Stadium contro la Juventus. Pistocchi ha messo in evidenza gli aspetti che hanno portato alle difficoltà dei nerazzurri, sottolineando come i dati di gioco non indichino una crisi, ma come gli errori individuali e gli episodi abbiano influito sui risultati.

L’ANALISI DEI DATI E DEGLI ERRORI INDIVIDUALI«Siccome in questo paese il risultato è l’unica cosa che conta, chi vuole cercare di capire il perché del risultato deve farlo analizzando i dati. E i dati non parlano di un’Inter in crisi sul piano del gioco, visto che in tutte e tre le partite ha sempre avuto il predominio in quasi tutte le voci che danno la lettura della gara: tiri totali, tiri in porta (solo contro l’Udinese il dato è stato inferiore), possesso palla e passaggi completati. E allora? Allora bisogna analizzare le prestazioni individuali, e cercare di isolarle negli episodi».


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Pistocchi ha evidenziato che, nonostante l’Inter abbia avuto il predominio in molte statistiche di gioco, le prestazioni individuali sono state decisive e hanno determinato gli esiti delle partite. Ad esempio, nel match contro l’Udinese, l’errore di Bissek ha portato al gol dell’1-1, e nello stesso incontro Dumfries ha commesso due errori, uno sul gol di Atta e uno sul rigore contro.

GLI ERRORI IN JUVE-INTER«Nella stessa partita contro i bianconeri, due dei quattro gol subiti da Sommer sono da addebitare al portiere nerazzurro, che non spinge abbastanza con le gambe e arriva solo a toccare la palla. Il gol del 3:3 di Kephren Thuram nasce invece da tre errori dei difensori: Di Marco in possesso palla la perde in zona pericolosa, Bastoni commette un fallo inutile, Zielinski invece di marcare subisce passivamente il movimento di Thuram e lo lascia colpire liberamente».

Pistocchi ha continuato la sua analisi sui gol subiti contro la Juventus, indicando che due dei quattro gol sono stati colpa di Yann Sommer, che non è riuscito a parare efficacemente, e uno è stato il risultato di errori difensivi di Di Marco, Bastoni e Zielinski. L’analista ha sottolineato come queste disattenzioni abbiano compromesso un risultato che avrebbe potuto essere diverso.

LE RESPONSABILITÀ DI CHIVU E I CAMBIAMENTI NECESSARI«Ovviamente, questo non significa che Chivu sia esente da responsabilità: le combinazioni tra attaccanti e centrocampisti sono le stesse dell’anno scorso, quindi prevedibili, alcuni giocatori – Lautaro Barella – non sono sembrati brillanti, l’arrivo di Akanji dovrebbe portare ad una modifica dell’assetto della difesa, che ha già subito 6 gol in tre partite, e la tempistica dei cambi non è sembrata corretta».

Pistocchi ha anche parlato delle responsabilità di Cristian Chivu, che, pur avendo ereditato una squadra competitiva, non ha ancora saputo variare le combinazioni offensive, che risultano troppo prevedibili. Ha sottolineato anche le prestazioni deludenti di Lautaro e Barella, oltre alla necessità di modificare l’assetto difensivo dopo i tanti gol subiti.

IL RISKIO CALCOLATO DI CHIVU«La scelta del club è stata nel segno della continuità tecnica, Chivu è il gestore che deve garantirla, lottare per lo Scudetto e per i quarti di Champions. Se i risultati non saranno all’altezza, pagherà lui, come sempre succede: rischio calcolato, e molto ben pagato».

Infine, Pistocchi ha concluso con un commento sulla posizione di Chivu, definendo la sua nomina un “rischio calcolato”, dato che il tecnico ha il compito di garantire continuità e risultati importanti, come lo Scudetto e il passaggio ai quarti di Champions League. Se i risultati non dovessero arrivare, sarà lui a pagare le conseguenze.

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