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·28 October 2025
Podavini: "Per la Lazio arrivare in Europa sarebbe uno Scudetto. Isaksen è devastante…"

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La Lazio è chiamata ora all'esame Pisa, dopo la vittoria contro la Juventus dell'ormai ex allenatore Igor Tudor. La squadra di Sarri ha trovato solidità difensiva e compattezza con anche le statistiche che lo confermano viste le quattro clean sheet in quattro partite.
Per parlare della Lazio, Gabriele Podavini questo pomeriggio è intervenuto ai microfoni di Radio Laziale, di seguito le sue parole.
Le difficoltà dell'estate sono difficoltà per la campagna acquisti ma per quanto riguardo il gruppo abbiamo migliorato tantissimo perché cambiando poco la squadra è affiatata, qualche innesto sarebbe stato gradito ma c'è un bel feeling. Non facendo la campagna acquisti i tifosi sono innamorati della Lazio e vorrebbero sempre vederla in prima fila, però purtroppo per i problemi societari ci siamo trovati così, la squadra ha fatto dei passi in avanti da giganti e difatti ho visto la partita di domenica e ho visto una Lazio che mi piace che ha giocato col cuore, una Lazio operaia dove tutti hanno dato quel che potevano dare.

In cuor mio speravo, credevo che Sarri potesse farlo anche se ero scettico all'inizio, mi sta facendo ricredere. sicuramente il mister è il cordone ombelicale tra giocatori, tifosi e società, lui si trova a lottare, per modo di dire, su tre fronti e sta facendo un bellissimo lavoro. Ero molto diffidente ma mi sto ricredendo, sta valorizzando giocatori che erano ai margini. Basic non lo conoscevo molto perché giocando poco non si può giudicare, ma anche dall'intervista si vede che è un bravo ragazzo di cuore. Cataldi poi che lo scorso anno è stato mandato a Firenze e un cuore laziale così bisogna averlo in squadra.
La società fa fatica, i tifosi vorrebbero sempre vedere la propria squadra vincere e spadroneggiare. Al di là di tutto domenica ero veramente contento e soddisfatto per l'applicazione, l'amore verso la maglia.
Ho battuto le mani anche se ero a casa a vederla in tv, ho visto umiltà, applicazione, amore. Un Isaksen così è devastante ed è la prima partita da titolare. Cataldi ha fatto più kilometri di tutti. Non c'è stato uno al di sotto che ha tirato i remi in barca.
Castellanos dà sempre l'anima, sbaglia tanto però là davanti è un'ira di dio, lotta contro tutti. Dia è un giocatore che a volte c'è e a volte no, farà un lavoro particolare ma non ti colpisce. Se le punte non segano sono deluse. Cancellieri è il capocannoniere della squadra.
Sono quelli che danno l'impronta alla squadra. Il centravanti è l'ago della bilancia di una squadra in fase realizzativa.
Sicuramente non è una squadra che sembra fissata per obiettivi di alta classifica. Adesso ci sarà il mercato di gennaio e speriamo ci sia qualche cosa di pregevole però è una squadra che è difficile dargli un'identità e collocarla in classifica è un punto di domanda. Il campionato è lungo, però arrivare in Europa sarebbe uno Scudetto con l'aria che c'è è un punto di domanda.
Un giocatore per reparto, meno che il portiere dove siamo a posto. Non abbiamo grossi impegni di coppe però il campionato anche non avendo le coppe ci sono parecchi infortunati e qualche ricambio serve. Stiamo scoprendo giocatori che prima erano fuori dai radar. Sarebbe bello vedere un giovane che si mette in luce.
Zaccagni era più determinante anni addietro, quest'anno mi sembra meno determinante almeno per ora. Se dai una mano in fase difensiva, poi in fase offensiva c'è da pedalare, è più faticoso. Io ne sapevo qualcosa, facevo la fascia su e giù.
Spero che ritrovino gli stimoli giusti. Con le squadre medio-basse ho l'impressione che siano più rilassati e non vorrei che ci sia un inconscio rilassamento. È un campionato in cui non si può sottovalutare nessuno, non c'è la squadra materasso









































