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·8 October 2025
Rabiot: «Per il Milan ho rinunciato alla Champions. Leao non ha tempo da perdere. Allegri vuole dimostrare a tutti che…»

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·8 October 2025
Adrien Rabiot ha parlato a La Gazzetta dello Sport. Le dichiarazioni del centrocampista del Milan.
SCELTA MILAN – «E dopo cinque anni alla Juventus non è una cosa banale giocare al Milan. A Torino sono stati anni importanti per la mia carriera, cui tengo molto. Ma sono felice di essere tornato in Italia e al Milan, un altro club mitico. Anche qui c’è tanta passione. E abbiamo tanta ambizione».
ALLEGRI – «Con Allegri c’è sempre stato un ottimo rapporto. Siamo simili, e lo apprezzo molto umanamente. Ci siamo chiamati e scritti spesso pure la scorsa stagione. Poi con il Milan c’erano già stati contatti lo scorso anno, ma non se n’era fatto nulla. Quest’estate si sono fatti avanti a inizio estate e sono tornati alla carica dopo il problema a Marsiglia. È stato il momento giusto per tutti».
ALLEGRI PIU’ DETERMINATO CHE ALLA JUVE – «È sempre stato molto determinato. È un vincente. Ha sempre fame di vittorie e tanta passione. Questo mi piace, perché anche io sono così. Non credo cerchi rivincite, perché è un allenatore che ha vinto molto ed è rispettato nel mondo del calcio. Penso abbia voglia di mostrare che ha la possibilità di portare una squadra alla vittoria. E se il Milan l’ha preso è perché sanno che può fare grandi cose».
RINUNCIA ALLA CHAMPIONS LEAGUE – «Ci ho riflettuto. La scorsa stagione ho dato tutto per riportare il Marsiglia in Champions League con l’idea di giocarla. Avrei potuto firmare in vari club che la disputano, ma il Milan è un club mitico con grandi ambizioni. Allegri sta costruendo un progetto triennale per tornare ai vertici, con la priorità di tornare subito in Champions e fare il massimo quest’anno in campionato, che per me significa lottare per lo scudetto. Abbiamo la qualità per farlo».
PERCHE’ ALLEGRI L’HA VOLUTO AL MILAN – «Allegri mi ha voluto al Milan perché sa che posso trasmettere la mia esperienza ai più giovani, impegnandomi al massimo in allenamento come in partita, sempre con la voglia di vincere. E lo stesso possono fare altri giocatori di riferimento come il capitano Maignan e Modric».
MODRIC – «Non sono sorpreso per il suo impegno e la sua professionalità, altrimenti non sarebbe a questi livelli alla sua età. Sono sorpreso perché a quarant’anni non è scontato ciò che fa. È uno che continua a dare tutto in partita e in allenamento. Un vero esempio per tutti».
LEAO – «So che se ne parla molto. È un giocatore che ha potenzialità, ma a 26 anni non sei più giovane. Alla sua età non c’è più tempo da perdere. Il tempo passa veloce. Sarebbe un peccato che rimanesse solo un potenziale grande giocatore. Spero si renda conto di avere i mezzi per poter competere con i più forti. Ma magari non ha la volontà o la passione di un Modric. Leao deve chiedersi dove vuole arrivare o se si accontenta così, oppure se il suo obiettivo è di diventare quello che può essere. Per noi sarebbe un peccato, perché sarebbe uno spreco se non esprimesse tutto il suo potenziale, e non si focalizzasse al 100% sul lavoro. Allegri sa trarre il meglio dai giocatori. Spero abbia un impatto positivo anche su di lui. Magari per Leao è l’occasione giusta»
CORSA SCUDETTO – «Al solito tante squadre. Vedere la Roma così in alto è un po’ una sorpresa. Il Napoli rimane la più forte. L’Inter è l’italiana che finora ha fatto meglio in Europa e, contrariamente a noi, hanno il vantaggio di giocare insieme da tempo. Non è scontato creare subito la giusta dinamica. Alla Juve c’è qualità, ma meno di Napoli o Inter, manca ancora l’alchimia da scudetto. Lotteranno per la zona Champions. Noi di sicuro lotteremo fino all’ultimo e spero di vincere di nuovo lo scudetto, perché quello con la Juventus non l’abbiamo celebrarlo degnamente a causa del Covid. Stavolta mi piacerebbe festeggiarlo con tutti i tifosi in piazza».
DERBY – «Mi piacciono le grandi partite. Non vedo l’ora di giocarlo, anche perché ci saranno punti preziosi in palio per la classifica. Fa parte di quei match differenti, per storia e intensità, che ogni giocatore vuole vivere».
IBRAHIMOVIC – «Ci siamo visti spesso a Milanello. È felice che sia al Milan perché sa cosa posso dare. Ma mi ha chiesto perché non sono venuto la scorsa stagione. Mi fa piacere di lavorare di nuovo con lui, dopo gli anni insieme al Psg».