Rastelli su Cragno: «Ha contribuito molto ad alcune miracolose salvezze del Cagliari. Parliamo di un portiere che…» | OneFootball

Massimo Rastelli, ex allenatore del Cagliari, è intervenuto in merito all’ex portiere rossoblù, Alessio Cragno, ora alla Sampdoria: le sue parole

Massimo Rastelli ha parlato ai microfoni di Sampnews di un ex giocatore del Cagliari, che ha allenato tra il 2015 ed il 2017. L’ex tecnico dei rossoblù ha parlato del portiere, Alessio Cragno, ora alla Sampdoria. Le sue parole:

SU DI LUI– «E’ un ragazzo eccezionale, un lavoratore serio, sempre sorridente e molto applicato. Al mio arrivo il titolare in B era Storari, aveva davanti un portiere di grossa esperienza e qualità, lo spazio era limitato ma in allenamento si è subito visto di che spessore fosse. Era già pronto, reattivo, non molto alto considerando l’altezza media dei portieri ma nonostante ciò dimostrava di possedere un’elasticità, un’esplosività incredibili. A gennaio si aprì la possibilità della Benevento dove è andato a giocare con continuità, contribuendo moltissimo alla promozione in A. Una volta rientrato al Cagliari, anche dopo la mia gestione, ha dimostrato tutto il proprio valore, è quel classico portiere che ti dà sette – otto punti in più al termine di una stagione. Ha contribuito molto ad alcune miracolose salvezze del Cagliari.»

CARATTERISTICHE– «Parliamo di un estremo difensore capace di trasmettere sicurezza, tranquillità e concentrazione all’intero reparto, è un profilo completo sotto ogni aspetto; bravo tra i pali, nelle uscite alte e basse, è dotato di grande reattività. Aveva pensato ad un salto di qualità dopo Cagliari, ma è stato sfortunato tra Monza e Sassuolo, dinanzi all’esplosione in Brianza di Di Gregorio anche in serie A e alcuni problemi fisici, in primis alla spalla, una situazione molto penalizzante per un portiere. Ha giocato pochissimo negli ultimi due anni, sono convinto che possa tornare a mostrare il proprio valore, la Sampdoria può rappresentare la piazza, l’ambiente giusto, per rilanciarsi ha bisogno di giocare con continuità».