Rigore Milan Fiorentina, Cesari interviene e critica l’uso del VAR in Serie A: le parole | OneFootball

Rigore Milan Fiorentina, il commento di Cesari circa l’episodio molto discusso avvenuto nella sfida tra Milan e Fiorentina: il suo punto di vista

Il rigore assegnato al Milan nei minuti finali della sfida contro la Fiorentina, che ha consentito ai rossoneri di vincere 2-1 e salire in testa alla classifica, ha suscitato molte discussioni. Graziano Cesari, ex arbitro e commentatore per Pressing su Mediaset, ha analizzato l’episodio, sollevando alcuni dubbi sulla gestione del VAR e sulla decisione dell’arbitro.

Cesari ha iniziato la sua analisi sottolineando la confusione iniziale dell’arbitro: «All’inizio l’arbitro non sembra sapere cosa fare, sembra confuso. Poi dice a tutti: ‘Devono vedere, devono vedere’. Da qui, passa un minuto e mezzo prima di prendere una decisione, quando secondo me la decisione era molto semplice, visto che l’arbitro era ben posizionato e vedeva tutto». Secondo l’ex arbitro, l’arbitro aveva visto il contatto e non aveva bisogno di farsi influenzare dal VAR.

Sul contatto tra Parisi e Gimenez, Cesari ha commentato: «Il primo tocco di Parisi è sicuramente sul braccio destro di Gimenez, poi scivola sul viso. A me sembra un contatto molto, molto lieve». Secondo Cesari, il VAR non avrebbe dovuto intervenire, in quanto l’arbitro aveva già una visione chiara dell’episodio: «Il VAR poteva intervenire? In questo caso assolutamente no, dato che l’arbitro ha visto tutto».

Cesari ha anche criticato la gestione del VAR in situazioni simili, ricordando l’episodio di Juventus-Inter, quando Rocchi aveva spiegato che il contatto sul mento di Lukaku non fosse punibile. Cesari ha infine evidenziato un altro aspetto della scena: «Tra l’altro, l’episodio dovevano farlo vedere tutto, perché se ci fate caso Ranieri, quando si avvicina a Gimenez a terra, gli tira due calcetti. In queste situazioni non facciamo niente?».

Il dibattito sulle decisioni arbitrali e sull’uso del VAR continua a infiammare i tifosi e gli addetti ai lavori, con molteplici interpretazioni sugli episodi che decidono le partite.