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·26 June 2025

Roma, Soulé rivela: “Ho pensato di andarmene”

Article image:Roma, Soulé rivela: “Ho pensato di andarmene”

L’attaccante della Roma, Matias Soulé ha rilasciato un’intervista al canale “Los Edul”, parlando di mercato e di come l’arrivo di Ranieri abbia cambiato la sua avventura nella capitale.

Matia Soulè si è raccontato a cuore aperto durante un’intervista. L’attaccante ha toccato temi importanti, come il suo rapporto con i compagni o la difficile prima parte di stagione che l’aveva spinto quasi all’addio. Il calciatore argentino ha esordito dichiarando: “Roma è davvero bellissima, il clima è simile all’Argentina e anche a livello calcistico le cose vanno bene. Nel corso della scorsa stagione, con l’arrivo di Ranieri, ci siamo ripresi e siamo diventati più calmi. All’inizio giocavo poco e ho pensato di andarmene, ma l’allenatore mi ha detto di restare e aspettare la mia opportunità. Ora infatti sono felice”.


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Roma, le parole di Soulé

La presenza di connazionali come Paulo Dybala e Leandro Paredes ti ha dato sicurezza?

“Sono dei geni come persone, mi hanno aiutato molto nell’adattamento. Sapevo già da prima di venire a Roma che ci sarebbero stati anche loro e questo mi ha fatto stare più tranquillo”.

Le radici a Mar del Plata

“Mio padre mi ha messo una palla tra i piedi da piccolo, a tre anni e mezzo volevo fare i provini. La mia famiglia ha sempre lavorato tanto e mia madre mi portava a scuola e agli allenamenti in autobus. Mio padre faceva il postino e rientrava tardi, ma appena poteva correva da me”.

La passione per l’Independiente e il futuro in Argentina

“Tutta la mia famiglia è dell’Independiente, ci sono cresciuto. È incredibile ricevere l’affetto di tifosi di una squadra per cui non ho mai giocato. Mi piacerebbe, un giorno, giocare nel calcio argentino e magari proprio nell’Independiente”.

Ed è vero che ti ha contattato Spalletti per la Nazionale italiana?

“Sì. Il mio tecnico al Frosinone era in contatto con lui. Mi chiamò mentre ero a casa di Dybala. Mi disse che mi voleva, che avevo il passaporto e che c’erano gli Europei. Poi venne pure al centro sportivo. Ma io gli dissi che volevo aspettare l’Argentina. Mi rispose che capiva. Non fu facile dirglielo, ma seguii il mio cuore”.

Ora sei ancora in attesa della chiamata dall’Argentina?

“Sì. So che c’è tanta concorrenza, ma continuo a lavorare. È il sogno di ogni bambino. Non smetterò di sperarci”.

Ti ha cambiato il gol nel derby con la Lazio?

“Sì, tantissimo. Venivo da diverse partite da titolare. Segnare in un derby, con la famiglia sugli spalti, è stato incredibile. Non riuscivamo a trovare i posti, ma poi li ho visti. Una gioia enorme”.

Dybala ti aveva detto che tiravi sempre dallo stesso lato?

“Sì! C’è anche un video dove fa il gesto prima della partita. Poi abbiamo scherzato nel gruppo: sembrava un allenatore. È uno alla moda, ma anche umile”.

I tifosi della Roma ti ricordano quelli argentini?

“Sì, sono molto passionali. C’è tanta pressione, soprattutto quando le cose non vanno. Ma adesso abbiamo cambiato faccia”.

Stadio più bello?

“Quello della Roma, San Siro, lo Juventus Stadium”.

Parliamo di cose personali: cosa ti piacerebbe comprare?

“Una casa a Roma. È un obiettivo”.

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