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·16 September 2024

Roma, torto e beffa

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Il Tempo (L. Pes) – La Roma non ingrana. E la beffa atroce di Marassi nel recupero di una domenica non certo fortunata lascia i giallorossi fermi a soli tre punti dopo le prime quattro gare di campionato, uno in meno rispetto alla passata stagione quando la partenza fu choc. E per trovare un inizio peggiore bisogna tornare addirittura a quattordici anni fa. Non basta il primo gol di Dovbyk per regalare una gioia a De Rossi (espulso durante il match) che ora ha l’obbligo di fare filotto nelle prossime tre partite prima della sosta contro Udinese, Venezia e Monza (due di queste all’Olimpico) per sperare di risalire la classifica che oggi è inguardabile. Il colpo di testa di De Winter al minuto 96 strozza in gola l’urlo dei romanisti ancora a secco di vittorie in stagione.

Con il solo Le Fée indisponibile DDR vara per la prima volta la difesa a tre pura dall’inizio, con Angelino centrale di sinistra ed El Shaarawy e Saelemaekers ad agire da esterni di centrocampo. In mezzo spazio a Koné e la conferma di Pisilli, anche ieri tra i più brillanti. Ma la vera mossa innovativa è l’avvicinamento di Dybala (seconda da titolare su quattro) a Dovbyk. Il centravanti ucraino aveva sofferto di solitudine nelle prime uscite e il tecnico punta sulla classe dell’argentino per provare a farlo sbloccare. Il primo tempo è tutto di marca giallorossa, e il vantaggio di una sola rete all’intervallo sta davvero stretto, anche perché dopo dodici minuti ecco l’episodio che può cambiare il match ma che arbitro e Var ignorano. Combinazione di rara bellezza tra Dybala e Dovbyk, con l’argentino servito solo davanti a Gollini ma fermato da De Winter che colpisce prima l’attaccante poi il pallone.


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Giua non interviene poiché dubbioso sulla posizione del ventuno giallorosso, ma dalla sala di Lissone tutto tace. Una svista decisiva e penalizzante, ma per la dirigenza della Roma evidentemente va bene così. Il vantaggio arriva al 37′ grazie al tap-in di Dovbyk dopo la respinta di Gollini sul tiro di Pisilli. Ma in precedenza i giallorossi avevano avuto due opportunità clamorose proprio con l’ucraino e con El Shaarawy che da posizione ottimale non sono riusciti a superare il portiere genoano. In avvio di ripresa l’infortunio di Saelemaekers scombina i piani tattici di De Rossi che getta nella mischia Hermoso alzando Angelino come quinto di sinistra. La Roma resta padrona del campo e sfiora ancora la rete con Dovbyk, ma l’ultima mezz’ora è da dimenticare.

I giallorossi abbassano troppo il baricentro e i cambi del tecnico non aiutano. Celik subisce troppo e Pellegrini non sembra in condizione, bene soltanto l’approccio di Baldanzi. Gli uomini di Gilardino prendono campo pur non essendo pericolosi, fino a strappare il punto proprio nel prolungamento del recupero, causato di un duro contrasto tra Pellegrini e Sabelli (dubbio anche se sembra più uno scontro di gioco) che lascia a terra dolorante il capitano giallorosso. Una domenica amara anche se qualche luce in più si è vista. Ma ora è arrivato il momento delle scelte e De Rossi dovrà trovare la quadra puntando su chi sta bene. Tra una settimana, anzi meno, con l’Udinese, è già una finale.

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