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·6 June 2025
Sabatini approva: «Inter? Chivu scelta giusta! Mi ricorda Inzaghi»

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·6 June 2025
Sandro Sabatini si è espresso sulla scelta dell’Inter di puntare su Cristian Chivu per la sua panchina. Poi un paragone con la situazione di Simone Inzaghi prima dell’approdo in nerazzurro.
IL RAGIONAMENTO – Sandro Sabatini si è così pronunciato sul suo account Youtube a proposito dell’ingaggio di Cristian Chivu da parte dell’Inter: «Il dualismo tra Vieira e Chivu non è mai esistito. L’Inter è andata netta, decisa sul tecnico rumeno. Dopo aver parlato con il Parma, i nerazzurri hanno chiuso per Chivu. Il sì dei ducali potrebbe aiutare l’Inter a intavolare trattative per alcuni calciatori degli emiliani: uno è Leoni, che i nerazzurri volevano già nello scorso anno; un altro è Sohm, regista il cui arrivo prevederebbe la cessione di Calhanoglu o Asllani; infine c’è Bonny, che non è all’altezza di Lautaro Martinez o Thuram ma può garantire un rendimento più efficace rispetto ad Arnautovic, Taremi e Correa».
LA FIDUCIA – Sabatini ha poi proseguito: «Mi sento di incoraggiare la scelta di Chivu perché è una persona perbene, un bravo allenatore e un signore di calcio rispettato da tutti. Ha frequentato spogliatoi importanti, risultando essere un leader silenzioso e rispettoso dell’Inter del Triplete. La sua storia di allenatore dice che è stato allenatore della Primavera, il che garantisce una certa continuità che potrebbe aiutare nell’integrazione di alcuni calciatori in Prima Squadra».
L’ESIGENZA – Sabatini ha così concluso: «Tra il campo e la panchina c’è una bella differenza, ma su Chivu mi sento di fare un’eccezione. Per me, oggi, è come Inzaghi quando arrivò all’Inter. Quello che ha fatto il piacentino in nerazzurro può farlo anche Chivu, data la sua esperienza molto forte in Primavera. Poi è chiaro, ci vogliono i giocatori, e in questo Chivu si deve preoccupare di quelle che saranno le reali intenzioni dell’Inter. I nerazzurri hanno incassato tanti soldi, possono spendere e devono farlo: non si può pensare che adesso ci sia lo ‘scudetto del bilancio’. Questo interessa relativamente, i tifosi non sono commercialisti, vogliono vincere».