Sacchi durissimo: «Il Milan non è una squadra, la società è senza idee. Provo dolore per i tifosi e su Conceicao…» | OneFootball

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·16 May 2025

Sacchi durissimo: «Il Milan non è una squadra, la società è senza idee. Provo dolore per i tifosi e su Conceicao…»

Article image:Sacchi durissimo: «Il Milan non è una squadra, la società è senza idee. Provo dolore per i tifosi e su Conceicao…»

Le parole di Arrigo Sacchi, ex allenatore, sulla stagione fallimentare dei rossoneri dopo la sconfitta in Coppa Italia. I dettagli

Arrigo Sacchi ha parlato a La Gazzetta dello Sport della stagione fallimentare del Milan dopo la sconfitta in Coppa Italia.

STAGIONE FALLIMENTARE – «Vedere il Milan ridotto così male mi mette una grande tristezza, perché io sono legato a quell’ambiente, ai tifosi, a quei colori. Osservando la finale di Coppa Italia, meritatamente persa contro il Bologna, ho avuto la conferma di ciò che penso dall’inizio di questa stagione: il Milan non è una squadra».


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SOCIETA’ – «Il presidente Berlusconi quando mi ingaggiò, mi disse che il suo obiettivo era quello di vincere e di convincere. Desiderava che il Milan facesse spettacolo, che divertisse la gente. Aveva un’idea e la sapeva trasmettere ai suoi collaboratori. Vi sembra che il Milan di oggi, inteso come società, abbia un’idea? A me pare proprio di no».

ALLENATORI – «La scelta dell’allenatore, all’inizio della stagione, è fondamentale. Il Milan, invece, nell’estate scorsa prima ha pensato di prenderne Lopetegui, e poi, dato che i tifosi si erano arrabbiati, ha virato sul portoghese Fonseca. I dirigenti che hanno operato questa scelta hanno commesso un grave errore e poi, a metà stagione, hanno pensato bene di rimangiarsi la decisione e consegnare la panchina a Sergio Conceiçao, il quale, a mio avviso, è il meno colpevole di tutti perché si è trovato a lavorare nel caos generale. E alla fine vedrete che sarà proprio lui a pagare, perché questa è una vecchia (e assurda) legge del calcio: via l’allenatore, così sistemiamo le cose».

SQUADRA – «Il Milan è un insieme di giocatori che sono stati presi a casaccio. Non discuto le loro qualità tecniche individuali, anche se potrei farlo: il problema, qui, è che non sono elementi in grado di formare una squadra. Si vanno a fare acquisti all’estero, e francamente non ne capisco la ragione, arrivano giocatori che provengono da esperienze e culture differenti, bisogna cercare di amalgamarli, ma in questo modo com’è possibile dare uno stile?».

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