Sampdoria, Michieli: «Le ultime prestazioni sono state buone, ma ora servono le vittorie. Ecco cosa sarà importante contro la Reggiana» | OneFootball

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·15 March 2025

Sampdoria, Michieli: «Le ultime prestazioni sono state buone, ma ora servono le vittorie. Ecco cosa sarà importante contro la Reggiana»

Article image:Sampdoria, Michieli: «Le ultime prestazioni sono state buone, ma ora servono le vittorie. Ecco cosa sarà importante contro la Reggiana»

Sampdoria, il direttore sport di Telenord Maurizio Michieli ha parlato in esclusiva ai microfoni di SampNews24. Le parole

Il direttore sport di Telenord Maurizio Michieli ha parlato in esclusiva ai microfoni di SampNews24 sul momento della Sampdoria che nelle ultime nove giornate di Serie B deve cercare di cambiare marcia a partire dalla sfida di domani contro la Reggiana al MAPEI Stadium. A seguire le sue parole

ULTIME USCITE – «Le prestazioni sono state buone, ma va anche detto che i tre avversari – Sassuolo, Bari e Palermo – hanno dato l’impressione di accontentarsi, nel senso nobile del termine. Contro una valida Samp, hanno accettato il fatto che un punto fosse meglio che rischiare di rimanere a mani vuote. Paradossalmente sarà più dura contro Reggiana e Frosinone. Non a caso, la Sampdoria ha pareggiato contro tre formazioni superiori in classifica e perso con il Sudtirol. Speriamo che la lezione di Bolzano sia servita».


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MOTIVI DELLE DIFFICOLTA’«Nella prima parte della stagione, l’incapacità della difesa di reggere l’urto delle reazioni avversarie. Non dimentichiamo che la Sampdoria giocava con Vismara, Silvestri, Riccio, Vulikic, Meulensteen fuori ruolo titolari. Roba da brividi. Ora penso che dipenda dal fatto di non disporre di efficaci ricambi in attacco e di centrocampisti con il cambio di passo in grado di infliggere il colpo del KO. Oltre a scelte a volte incomprensibili dell’allenatore. Con il Palermo era chiaro che Beruatto stava soffrendo sulla sua fascia, ma non si è corso in tempo ai ripari».

ASPETTATIVE CONTRO LA REGGIANA«Una vittoria, finalmente. Chiaro che essendo uno scontro diretto è importante anche non perdere, ma continuando a pareggiare si retrocede».

SFIDE ABBORDABILI«Purtroppo, nessuna. Per una ragione semplicissima: le altre squadre sono abituate a quest’acqua qua, direbbe un sepolcro imbiancato della politica italiana. La Sampdoria no, non è “nata” per lottare per evitare la serie C e non è nel suo DNA. Le avversarie invece sapevano da subito quale sarebbe stata la loro sorte dall’inizio alla fine del campionato. Questo non significa essere pessimisti, ma realisti. Dopodiché lo stesso realismo mi fa dire che la Sampdoria è tecnicamente più forte delle avversarie, e deve sfruttare questo vantaggio».

MERCATO DI GENNAIO – «Sicuramente a gennaio Pietro ha lavorato meglio. Però è mancato il colpo grosso, non so se per responsabilità di Accardi o perché non gli siano state messe a disposizione le risorse necessarie. Ma se sono la Sampdoria e voglio assolutamente salvarmi e, anzi, magari tentare pure la risalita verso i play off, il 10 gennaio devo prendere Pohjanpalo, non Abiuso. Il resto va abbastanza bene, anche se personalmente avrei preferito Palumbo a Sibilli e fermo restando che a questo organico continua a mancare un regista alla Sergio Volpi. Ma sarebbe bastato Pohnjanpalo, in coppia con Niang, a tirare velocemente la Samp fuori dai guai».

COPPIA CODA-NIANG – «Sì, ma alle loro spalle farei giocare Sibilli e non Oudin. Mi baso su quanto visto sinora: sia pure a tratti, Sibilli ha fatto vedere qualcosa. Oudin, a parte il palo di Bari, quasi nulla».

SERIE A –«Il Napoli si è indebolito a gennaio, ma Conte è uno che non molla. L’Inter ha sempre l’organico più completo. L’Atalanta è la mina vagante, non ha nulla da perdere e Gasperini è di gran lunga l’allenatore che più di ogni altro sposta gli equilibri».

NAZIONALE – «Dopo il disastro agli Europei, la Nazionale ha cambiato marcia. Ma sono d’accordo che la misura di questo cambiamento emergerà ora, alzando l’asticella. L’Italia, a parte Donnarumma, non ha campioni in rosa, però ci sono giocatori come Bastoni e Retegui che stanno crescendo, Barella è una garanzia di rendimento. Servirebbe l’esplosione di un talento. C’era un periodo in cui avevamo Baggio, Totti, Del Piero. Ne basterebbe uno così, forse anche tre quarti… Allora, forse, potremmo sperare di avvicinarci al podio d’Europa»

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