Calcio e Finanza
·1 October 2025
San Siro, Sala: «A Inter e Milan ora dico che devono correre»

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“Alle squadre sto dicendo ‘dovete correre’ sullo stadio, perché evidentemente c’è l’agenda di Norman Foster e c’è anche il progetto che non so a che punto è”. Lo ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, parlando della realizzazione del nuovo stadio dopo la vendita, che si finalizzerà con il rogito, a Inter e Milan del Meazza e delle aree.
Sul progetto di Norman Foster il sindaco ha spiegato di non saper nulla, “non so quando inviteranno Norman Foster a Milano per iniziare a spiegare quello che sarà il progetto – ha aggiunto -. Dalla fase amministrativa bisogna passare alla fase di comunicazione e di coinvolgimento della città, per fare vedere ai cittadini le qualità che potrà avere lo stadio”.
Il tema del titolare effettivo delle società di calcio sollevato anche dal Comitato legalità di Nando Dalla Chiesa “non mi preoccupa tanto, però bisogna lavorarci, bisogna fare le cose per bene – ha concluso -. A questo punto deve preoccupare di più le squadre che noi e quindi i club sentiranno il dovere di essere molto trasparenti da questo punto di vista”.
Dopo l’approvazione della delibera sulla vendita dello stadio di San Siro a Inter e Milan con l’aiuto di Forza Italia c’è chi ha parlato di un asse Sala – Letizia Moratti, di cui il primo cittadino è stato direttore generale del Comune quando lei era sindaca. “Ma no, sono malignità. Io con Moratti ho lavorato, abbiamo idee diverse ma in questi lunghi anni ci siamo sempre parlati – ha detto il sindaco Sala -. Non c’è nessun asse, e non c’è nessuna voglia di partiti della nazione, ma ci deve essere la volontà su alcuni temi di intenderci”. “Il tema dell’urbanistica, ad esempio, non lo risolve solo Milano, va risolto a livello nazionale. Quindi, se Forza Italia vuole partecipare a una riflessione io sono totalmente favorevole”.
In Comune “abbiamo una maggioranza solida. Su una vicenda che sapevamo sarebbe stata divisiva, come quella dello stadio, il risultato è importante. Verdi o Avs come partito politico decideranno cosa fare – ha aggiunto escludendo il rimpasto -. Non sento il bisogno di cambiare, ma se valuteranno altre iniziative, sta nel loro libero arbitrio. Non li invito a lasciare la maggioranza ma se dovessero farlo capiremo come risistemare le cose”.
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