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·1 July 2025

San Siro, trattativa in stallo: il Comune chiede garanzie a Inter e Milan

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Mancano ancora alcune garanzie richieste dal Comune di Milano a Inter e Milan per procedere alla vendita di San Siro e delle aree limitrofe previste nella Grande funzione urbana. Un tema – quello del progetto per il nuovo stadio rossonerazzurro – che ha fatto registrare un certo scetticismo tra i corridoi di Palazzo Marino, come raccontato da Calcio e Finanza in un recente editoriale.

Come riporta oggi l’edizione milanese de Il Corriere della Sera, la trattativa tra Palazzo Marino e le due società milanesi si troverebbe in una fase di stallo. Ieri, dopo giorni di silenzio e consultazioni legali, il dialogo è ripreso, ma anche questa volta non si è arrivati a un accordo.


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Entrando nello specifico, il Comune chiede che nelle società veicolo, predisposte per rendere l’operazione bancabile, vengano inserite direttamente anche le società calcistiche e non solo i fondi proprietari dei due club. In caso contrario, secondo il ragionamento del Comune, verrebbe meno il presupposto della legge sugli stadi, pensata per favorire la patrimonializzazione dei club di calcio, non per avvantaggiare fondi e proprietà.

La vendita deve portare benefici ai club e avere una finalità pubblica, come previsto dalla norma. Il timore di Palazzo Marino è che, senza Milan e Inter coinvolti direttamente nelle società veicolo, i fondi americani possano acquisire l’area senza poi realizzare lo stadio. Un’altra richiesta avanzata riguarda l’identificazione dei titolari effettivi dell’operazione.

Il Comune sta inoltre monitorando un possibile rischio speculativo legato alla futura vendita dei diritti edificatori. Per questo si chiede che venga inserita una clausola che impedisca la cessione di tali diritti fino alla definizione del piano attuativo. C’è poi la volontà di tutelarsi ulteriormente contro eventuali operazioni speculative o passaggi di quote, attraverso una clausola che vieti la rivendita della proprietà per un determinato periodo. Infine, si richiede che alla firma del rogito vengano automaticamente annullate tutte le altre ipotesi alternative in campo.

Rozzano è stata l’opzione più recente per l’Inter (anche se l’esclusiva sui terreni non è stata rinnovata). San Donato quella del Milan, che però ha momentaneamente congelato il progetto fino a ottobre, mantenendolo come opzione nel caso in cui la trattativa attuale dovesse arenarsi a causa di ricorsi ed esposti da parte dei comitati contrari al nuovo stadio. Da parte delle società traspare un cauto ottimismo, con l’intenzione di chiudere questa prima fase della trattativa entro pochi giorni. Anche loro, però, chiedono garanzie, in particolare su cosa accadrebbe se i permessi di costruzione dovessero tardare.

Il Comune, prima ancora di entrare nel merito del prezzo — aspetto che riguarderà direttamente le proprietà dei club — vuole assicurarsi una serie di condizioni che garantiscano la realizzazione del nuovo impianto e la sua utilità pubblica. Una tesi, questa, che trova l’opposizione del Comitato Sì Meazza, che continua a considerare l’operazione un favore ai privati.

Nel frattempo, aumentano i ricorsi. L’ultimo riguarda la data in cui dovrebbe scattare il vincolo sul secondo anello di San Siro. La Soprintendenza ha indicato il 10 novembre 2025, ma i firmatari di un nuovo documento sostengono che i lavori siano terminati prima, presentando come prova una serie di fotografie che mostrano lo stadio già utilizzato e affollato. Il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, rispondendo a un’interrogazione parlamentare, ha dichiarato che farà verificare nuovamente la data di completamento dell’opera.

Tra i firmatari del documento c’è anche Edoardo Bennato, nella duplice veste di primo artista italiano a riempire San Siro nel 1980 e di laureato in architettura. Figurano poi architetti come Massimiliano Fuksas e diversi professori universitari. Il tempo stringe: il 30 luglio si avvicina, il confronto continua. E non sono pochi quelli che non si straccerebbero le vesti se alla fine San Siro non venisse venduto.

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