🏆 Scudetto, è corsa a 2️⃣: Inter o Napoli? I loro PRO e CONTRO ✍️ | OneFootball

Il weekend ci ha detto che in vetta ci sono due squadre: Napoli e Inter, 50 punti a 47 e una partita da recuperare per i nerazzurri. Soprattutto, le vittorie stanno diventando sempre più pesanti.

Vediamo quali sono i punti di forza e le possibili criticità delle due squadre.

Napoli: nessun dubbio e i titolarissimi

Il Napoli ha battuto l'Atalanta con cinismo: 3 tiri nello specchio e 3 gol. Una vittoria in cui Conte ha accettato il confronto, anche subito l'esuberanza della Dea e trovato dei cavilli tattici per scardinare il centrocampo avversario, come sulla rete di Lukaku.

Ma in senso più generale il Napoli ha dato una prova di forza: la partenza di Kvara non ha fatto perdere atteggiamento né ha turbato l'ambiente, anzi, ha responsabilizzato chi già c'era. L'ennesima prestazione (e secondo assist) di Neres ne è la prova, il gol d'esperienza di Lukaku e poi la rete di Politano: l'emblema di questo Napoli che difende, attacca e soprattutto crede in quello che fa.

In aggiunta il Napoli non ha altre competizioni a cui pensare: in settimana Conte ha avuto (e avrà) il tempo per infondere il credo alla sua squadra che assomiglia sempre di più al suo allenatore. Anguissa è l'esempio perfetto di questa trasformazione: da oggetto avulso a protagonista insostituibile.

L'assenza di Buongiorno in difesa comunque si è fatta sentire, ma senza fare accuse a Juan Jesus: le sue prestazioni sono comunque ottime. Semplicemente, la mancanza dell'eccellenza nel lungo termine si percepisce. Il Napoli può rischiare qualcosa in questo aspetto, perché gli 11 titolari sono quelli e si conoscono, ma se qualcun'altro dovesse mancare potrebbe essere un problema: difatti il Napoli è la 18° squadra per cambi effettuati.

Inter: Lautaro ritrovato e le riserve che scricchiolano

L'Inter non è quella attenta e inscalfibile dell'anno scorso, ma l'impianto di gioco resta quello: palla mossa velocemente, volontà di togliere i punti di riferimento e un centrocampo - esterni compresi - tra i migliori d'Europa. Poi Lautaro è tornato nel momento migliore, in tempo per il tour de force che dovrà affrontare tra campionato e Champions League.

E proprio qui sta un punto debole: i cambi non sono all'altezza dei titolari, ma al contrario del Napoli i nerazzurri hanno anche una Champions League da onorare (e lo stanno facendo al meglio). Le prestazioni di Taremi, Arnautovic e Asllani non sono le stesse di Thuram e Calhanoglu: è evidente.

Le parole di Farris che coccolano Asllani, l'applauso di Lautaro che incoraggia il pubblico a sostenere Taremi, l'asssit finale di Arnautovic per Thuram sono dei passaggi "nascosti", ma che saranno fondamentali. Se l'Inter arriverà a giocarsi lo Scudetto fino in fondo, tanto passerà dalle loro prestazioni.

Il gruppo però è compatto, il pubblico si è riscaldato grazie ai gol di Lautaro e l'uomo in più di oggi è Denzel Dumfries: il bomber inaspettato, il capocannoniere nerazzurro del 2025. Gioco consolidato, unità della squadra, qualità dei reparti, la necessità di sostenere le riserve e un'attenzione difensiva da tenere per 90 minuti: questi sono i pregi e difetti di un'Inter che, comunque, resta in altissimo.

📸 Marco Luzzani - 2024 Getty Images