Inter News 24
·10 September 2025
Shaqiri ricorda: «La mia un’Inter senza qualità, la peggiore degli ultimi 15 anni! Così Mancini mi convinse ad accettare»

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·10 September 2025
Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, l’ex calciatore dell’Inter, Xherdan Shaqiri, ora al Basilea, ha ricordato così il suo periodo vissuto in maglia nerazzurra.
SE MI SENTO DI NUOVO FELICE AL BASILEA? – «Sì, moltissimo. E non voglio fermarmi. Grazie al Basilea ho ritrovato gli stimoli e il sorriso. Mi sento un genio matto. E la scorsa stagione dimostra che ho ancora la qualità per fare la differenza».
SUI TANTI INFORTUNI NELLA MIA CARRIERA – «Chissà che carriera avrei avuto senza guai fisici. Negli ultimi anni è stata veramente tosta. Però ora in Svizzera sono tornato a stare bene e a essere felice».
LA MIA AVVENTURA ALL’INTER – «L’Inter mi stava seguendo da un po’ di tempo. Mancini mi chiamò e mi convinse in 5 minuti. Mi disse che sarei stato centrale nel progetto, invece non giocai moltissimo. Certo, influirono anche i soliti problemi fisici. Però, a parte tutto, credo che potessero concedermi un po’ di spazio in più».
HO VINTO OVUNQUE TRANNE CHE A MILANO, CHE INTER ERA QUELLA? – «Sono capitato in una delle Inter qualitativamente più povere degli ultimi 15 anni. Eravamo una squadra costruita male, senza equilibrio e sinceramente anche senza campioni. A me era stato promesso che avrei giocato tanto, ma mi aspettavo un contesto un po’ diverso. Non avevamo campioni e non eravamo costruiti per vincere».
CHE SPOGLIATOIO HO TROCATO? – «Un bel gruppo, devo dire. Anche se il clima non era sempre allegro, sa com’è… quando non vinci spesso. Però ci divertivamo. Passavo tanto tempo con Kuzmanovic, conosciuto ai tempi delle giovanili del Basilea. Poi ricordo con simpatia tanti altri: Nagatomo, Juan Jesus, Dodo…».
UN MESSAGGIO PER MANCINI? – «Che poteva farmi giocare di più (ride, ndr )… ma ho tanta stima di lui come allenatore. Ci siamo incontrati anche con la nazionale e ha sempre speso belle parole per me».
È VERO CHE MI MANDARONO A CURARSI DA UN DOTTORE “PARTICOLARE”? – «Uno sciamano, più che un dottore. Mi dissero di andare da questo tizio che faceva miracoli e che aveva curato pure Ronaldo il Fenomeno. Anche Mancini me lo disse. Invece fu un’esperienza disastrosa. Feci un’ora e mezza di macchina, ma non servì a niente».
ALTRE SQUADRA ITALIANE INTERESSATE A ME PRIMA DEL 2015? – «Potevo essere il 10 della Juve qualche anno prima. Mi volevano al posto di Diego, che lì faceva il trequartista. Io ero al Bayern e non giocavo più tanto, avevo aperto al trasferimento. Ma poi non se ne fece nulla. Mi sarebbe piaciuto, al tempo, ma è andata bene così: ormai in Italia “tifo” per i nerazzurri».
COME VEDO L’INTER PER LA LOTTA SCUDETTO DI QUEST’ANNO? – «L’Inter è una grande squadra e in quanto tale deve sempre puntare a vincere. Ha tenuto tutti i campioni e si è rinforzata, quindi deve arrivare in fondo in tutte le competizioni. Vero, ha cambiato allenatore, ma sono fiducioso. Possono vincere lo scudetto. San Siro è un valore aggiunto: ricordo uno stadio fantastico, che fa impressione quando è pieno».