🗣️ Spezia, Di Serio: “D’Angelo mi ha portato qui. Ora pensiamo al presente, siamo tutti con Donadoni” | OneFootball

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·13 November 2025

🗣️ Spezia, Di Serio: “D’Angelo mi ha portato qui. Ora pensiamo al presente, siamo tutti con Donadoni”

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Giuseppe Di Serio, approfittando della sosta per le Nazionali, ha offerto la sua analisi in merito al momento dello Spezia. Rilasciate a CittĂ  della Spezia, ecco le sue considerazioni:

Momento – “Quel gol con l’Avellino mi ha un po’ sbloccato, era un aspetto per lo più mentale e segnare mi ha un po’ liberato. Ora vado in campo più leggero, mi riescono più cose. Fisicamente mi sento bene. Non è stato un inizio di stagione facile per noi, ma già a partire dal ritiro quando ci mancavano un po’ di giocatori e non siamo riusciti a lavorare a pieno regime con tutta la squadra“.


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Finale play off – “C’erano assenze per infortuni e non era facile. Poi è iniziato il campionato e c’era lo scotto della finale persa l’anno scorso, era una cosa mentale nostra che ci ha frenato. Ora stiamo provando a liberarci di queste cose e ripartire. Ci stiamo levando dalla testa quella finale, ma nelle prime partite ammetto che un po’ di delusione c’era“.

D’Angelo – “Sono arrivato allo Spezia perché è D’Angelo che mi ha portato qui. Sono molto dispiaciuto, come i miei compagni, perché abbiamo fatto due anni stupendi. Ci siamo salvati il primo anno e sappiamo bene com’è andata lo scorso. Spiace a tutti, poi in campo andiamo noi, i responsabili siamo noi. Ora però non è tempo di pensare a cosa è successo, dobbiamo pensare alle indicazioni che ci dà mister Donadoni, siamo al 100% con lui e ci affidiamo a lui“.

D’Angelo – “Nei primi giorni Donadoni ha voluto lavorare sulla testa, anche perché aveva solo due giorni per preparare una partita. Ci voleva più sereni, voleva che andassimo in campo a divertirci. Stiamo lavorando molto sull’intensità, l’abbiamo aumentata parecchio. Siamo facendo più doppie sedute, in campo stiamo spingendo veramente tanto“.

Similitudini – “Alla fine sono due allenatori simili. Mister D’Angelo era molto umano, scherzava spesso con noi, ma sto ritrovando queste cose anche in Donadoni. Per ora li ho visti molto simili“.

Spogliatoio – “Ne abbiamo parlato prima dell’Avellino. Sicuramente dobbiamo tutti alzare l’asticella, ma ci stiamo provando. Ora non dobbiamo pensare a cosa è successo fino ad ora, dobbiamo ripartire dalla partita con il Bari perché sono sicuro che così riusciremo ad uscire da questo momento. Siamo una squadra forte, non meritiamo di stare là sotto. Gli infortuni hanno influito sin dal ritiro, dove mancavano Vignali, Bandinelli, Cassata che si è fatto male, c’erano tanti Primavera. Però ora è inutile parlarne, stiamo facendo un altro mini-ritiro con Donadoni e stiamo spingendo con lui“.

Attacco – “L’addio di Pio non mi ha fatto crescere la pressione. Ognuno ha la propria carriera e le proprie cose, per questo non sento un peso in più. Vanja lo conoscevo perché all’Atalanta abbiamo fatto qualche allenamento insieme, ma devo dire che mi trovo bene con tutti gli attaccanti. Con Soleri ci ho giocato bene l’anno scorso, con Artistico con cui ho giocato le prime partite, ma anche con Lapadula che conosco dai tempi del Benevento. Siamo tutti attaccati forti, ci completiamo uno con l’altro“.

Mantova – “A Mantova sarà importante, lo sappiamo, ma il campionato è molto lungo. Dobbiamo affrontarla nel modo giusto, ma ci sono tante partite a disposizione. Non mi sento di fare paragoni con la stagione di due anni fa, anche perché io ero arrivato a gennaio e alla fine ho giocato dieci partite. Non mi sento di fare paragoni tra quella squadra e questa“.

Vita privata – “Non sono uno che va molto in giro, esco ogni tanto ma relativamente poco. Di solito nel giorno libero, altrimenti torno a casa, a Trento. Mi piace più stare in casa, non mi piace molto uscire“.

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