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·6 April 2025
Spezia, Taddei: “Da gennaio la squadra rappresenta la città con orgoglio, i conti si faranno alla fine”

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·6 April 2025
Riccardo Taddei, vice allenatore dello Spezia in panchina al posto dello squalificato D’Angelo, ha commentato la vittoria contro la Sampdoria in conferenza stampa.
Qui le sue parole, estratte da CalcioSpezia.it: “Abbiamo fatto un primo tempo al di sotto delle aspettative complice il timore ed il peso della partita. Nella ripresa ci siamo liberati e si è rivisto lo Spezia arrembante che conosciamo. Sul risultato penso non ci sia nulla da dire. Bravi nella ripresa a far notare le difficoltà di una Sampdoria in difficoltà ma molto forte. L’importanza di Salvatore la conosciamo. Siamo stati bravi l’anno scorso a ritagliargli questo spazio nello Spezia Calcio. La tifoserie nel rivederlo ha ripreso entusiasmo. E’ un leader tecnico ed un giocatore importante. Bertola sa cosa pensiamo di lui, ha qualità sopra la media ed ha fatto un’ottima gara. Era da tempo che valutavamo l’ipotesi di impiegarlo più avanti però non si era presentata l’opportunità. Siamo felici che abbia confermato la nostra idea in positivo.
Da Gennaio dell’anno scorso la squadra ha rappresentato la maglia e la città con grande orgoglio. E’ un anno e mezzo che i ragazzi spingono forte e questo si vede anche dal clima creatosi al Picco. Questa squadra è amata non tanto per le qualità ma per come battaglia in campo. Lo spirito non deve mai mancare. I due portieri che si stanno giocando la maglia sono forti. Il mister ha fatto scelte prettamente tecniche. Si pensava che le caratteristiche di Leandro fossero più adatte in quel momento. Stefano è stato bravo ad allenarsi bene e farsi trovare pronto. Il mister sceglie sulla base di quello che vede.
Obiettivi? Per le caratteristiche di questa squadra credo che si debba abbassare la testa e giocare partita per partita. Serve un equilibrio che può fare la differenza. E’ il momento di spingere poi i conti, come scorso anno, si faranno in fondo. Proveremo a giocarci l’obiettivo più bello a lungo. D’Angelo? È un leone in gabbia. La comunicazione che abbiamo è basata sulla fiducia. Quando stai con una persona per tredici anni spesso non servono parole, ho portato sul campo la sua voce”.