SSC Napoli, un viaggio lungo un secolo: il calendario 2026 la tappa di avvicinamento al centenario | OneFootball

Il conto alla rovescia verso la data più importante della storia azzurra è iniziato. La SSC Napoli ha presentato ufficialmente il Calendario 2026, un’opera che va oltre la semplice raccolta di immagini per diventare un vero e proprio progetto editoriale culturale. Questo calendario, come testimonia la nota della compagine partenopea, accompagna il Club e i suoi tifosi nel percorso di avvicinamento al Centenario (che cadrà il 1° agosto 2026), celebrando il legame profondo, viscerale e indissolubile tra la squadra e la sua città.

SSC Napoli, ecco il Calendario 2026: un progetto editoriale unico per aspettare il compleanno numero 100

Il concept è un viaggio visivo e simbolico attraverso i luoghi che hanno segnato le tappe fondamentali dell’epopea azzurra. Si parte dalle origini, dai punti in cui il calcio sbarcò a Napoli, come il suggestivo Porto del Mandracchio, per poi attraversare gli spazi che hanno custodito sogni, identità e vittorie. Ogni mese è un capitolo di una storia condivisa: si passa da icone architettoniche come Palazzo Mastelloni e Piazza del Plebiscito ai templi del tifo, dallo storico Stadio del Vomero fino all’attuale “cattedrale”, lo Stadio Diego Armando Maradona.

Ma il racconto visivo tocca anche luoghi di passaggio e rinascita, snodi cruciali della vita cittadina come la Stazione di Mergellina, Via Chiatamone, Piazza dei Martiri e Piazza Garibaldi. L’itinerario ideale si completa sul Lungomare Partenope, una linea del tempo che si specchia nell’azzurro del mare, fondendo i colori della maglia con quelli del golfo. Ogni scatto è un omaggio a Napoli, testimone silenziosa di una passione che attraversa le generazioni da quasi cento anni. Il Calendario 2026 è già disponibile in edicola e sarà a breve acquistabile anche attraverso i canali ufficiali: l’Official Online Store, gli Official Store fisici e i rivenditori autorizzati. Un pezzo da collezione per prepararsi a spegnere le cento candeline.

Andrea Alati