Calcio e Finanza
·26 June 2025
Tentata estorsione e mobbing: Kylian Mbappè denuncia il PSG

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·26 June 2025
Un’inchiesta giudiziaria è stata aperta martedì per mobbing, in seguito a una denuncia presentata da Kylian Mbappé contro il Paris Saint-Germain, suo ex club. Nel mirino sarebbe finita la pratica del “loft”, già denunciata da altri giocatori in Francia e paragonabile ai cosiddetti calciatori “fuori rosa” in Italia.
La Procura di Parigi ha comunicato giovedì all’agenzia di stampa francese France-Presse di aver aperto un’indagine giudiziaria contro ignoti. Due giudici istruttori sono stati incaricati, ha precisato una fonte vicina al dossier, per indagare sulle accuse mosse dal giocatore, che attualmente milita come attaccante nel Real Madrid.
Kylian Mbappé, capitano della nazionale francese, ha sporto denuncia a Parigi il 16 maggio per mobbing e tentata estorsione di firma, denunciando in particolare il suo inserimento nell’estate 2023 nel “loft” del PSG. Questa pratica, ricorrente nei club di calcio, consiste nell’escludere determinati giocatori ed è già oggetto di diverse indagini a Parigi.
Un’altra procedura è stata infatti affidata alla Brigade de répression du banditisme (un’unità specializzata della polizia giudiziaria francese), in seguito alla denuncia, anch’essa depositata a maggio, della calciatrice Kheira Hamraoui contro il PSG. In questo caso, la giocatrice – aggredita in passato e attualmente in forza all’Al-Shabab in Arabia Saudita – afferma che il club l’abbia messa da parte dopo il suo periodo di convalescenza per spingerla ad andarsene.
Il PSG non è l’unico club ad essere oggetto di accuse. Già nel gennaio 2024, il sindacato dei calciatori e delle calciatrici professionisti (UNFP) aveva sporto denuncia contro ignoti, basandosi su una lista di circa cinquanta giocatori inseriti in “loft” (anche se non coinvolti direttamente nella preparazione della denuncia). Il sindacato accusa i vari club che ricorrono a questi “loft” di mobbing ed estorsione, sostenendo che tali pratiche siano utilizzate per escludere deliberatamente determinati giocatori al fine, secondo l’UNFP, di «massimizzare il valore dei trasferimenti».
Cosa contestano i giocatori ai loro club? Concretamente, durante il periodo estivo dei trasferimenti, regolato dalla convenzione collettiva dei calciatori professionisti, i club possono inserire i giocatori di cui intendono liberarsi in un “loft”, una sorta di “fuori rosa” adeguato al campo da calcio: niente più allenamenti con il gruppo professionistico, niente trasferte, né partite.
Tuttavia, secondo l’articolo 507 della Carta del calcio francese, che funge da convenzione collettiva, i club hanno dei doveri verso questi giocatori: devono permettere loro l’accesso agli spogliatoi, alle infrastrutture di allenamento, a cure mediche. Devono inoltre fornire loro le attrezzature «previste per tutti i giocatori professionisti» e proporre orari di allenamento «compatibili con le altre condizioni di preparazione e allenamento del gruppo principale dei professionisti, nonché rispettose della salute dei giocatori».
Questo “loft” deve terminare il 1° settembre, data di chiusura del mercato dei trasferimenti. Tuttavia, secondo i critici, questa pratica è soggetta a molteplici abusi. Questa esclusione, considerata allora abusiva, spinge i giocatori a prolungare il loro contratto con il club oppure, al contrario, ad accettare un trasferimento – un modo per il datore di lavoro di separarsi dall’atleta assicurandosi al contempo un’indennità – o persino a rescindere il contratto.
Oltre all’aspetto penale, Kylian Mbappé è anche coinvolto in una controversia finanziaria con il PSG. I suoi avvocati hanno tenuto all’inizio di aprile una conferenza stampa – la prima dall’inizio del conflitto – per “passare all’attacco” dopo un lungo braccio di ferro di fronte alle istanze sportive, come la Federcalcio francese e la LFP.
In sintesi, Kylian Mbappé, trasferitosi a parametro zero al Real Madrid nell’estate 2024, reclama 55 milioni di euro tra premi e stipendi non pagati. Un «racconto fantasioso», secondo il PSG.