Milannews24
·12 July 2025
Theo Hernandez Milan, Serafini non ha dubbi: è convinto di questa cosa, messaggio al terzino francese

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·12 July 2025
L’addio di Theo Hernandez al calciomercato Milan per approdare in Arabia Saudita, destinazione che Luca Serafini paragona ironicamente al “deposito di Paperon de’ Paperoni”, ha scosso profondamente il mondo rossonero e non solo. Un talento cristallino, considerato fino a poco tempo fa uno dei terzini più forti del mondo, sembra ora destinato a sparire dai “radar del calcio che conta”, fatta eccezione per gli impegni con la Nazionale francese. Il rammarico di Serafini, espresso con un sonoro “peccato. Davvero”, è condiviso da molti tifosi e addetti ai lavori che hanno visto il giocatore “appannarsi fino a dissolversi” dopo stagioni di altissimo livello.
Il rapporto tra Theo Hernandez e il Milan si era evidentemente incrinato negli ultimi tempi. Il suo messaggio di addio, in cui il terzino si è “tolto un paio di sassolini nei confronti della dirigenza”, è stato un chiaro segnale delle tensioni accumulate. Un punto su cui, come sottolinea Serafini, “mette d’accordo quasi tutti”, evidenziando una critica diffusa nei confronti della gestione societaria del club milanese. La mancanza di una figura come Paolo Maldini, che “forse ci sarebbe riuscito” a recuperare il giocatore, emerge come un rimpianto significativo. Maldini, con la sua esperienza e il suo carisma, era spesso visto come un ponte tra squadra e dirigenza, capace di gestire le dinamiche interne e mantenere un equilibrio delicato. La sua assenza, secondo molti, ha lasciato un vuoto gestionale che potrebbe aver contribuito all’allontanamento di giocatori chiave.
Tuttavia, Serafini non lesina una critica costruttiva anche al giocatore stesso. Pur riconoscendo le colpe della dirigenza, l’opinionista sportivo invoca un pizzico di “mea culpa” da parte di Theo. “Sono certo che nel suo intimo, nella sua coscienza, qualche riflessione la stia facendo e la farà”, scrive Serafini, suggerendo che il declino delle prestazioni di Hernandez non sia stato esclusivamente imputabile a fattori esterni. Gli “ultimi 2 anni” di Theo, tanto “in campo e fuori”, sono stati caratterizzati da comportamenti e scelte che, secondo Serafini, avrebbero potuto essere diverse. Questo richiamo alla responsabilità individuale del calciatore è un punto cruciale. Spesso, nel calcio moderno, la gestione dell’immagine e la professionalità fuori dal campo sono tanto importanti quanto le prestazioni sul terreno di gioco.
L’addio di Theo Hernandez al Milan non è solo la perdita di un grande giocatore per i rossoneri, ma anche un campanello d’allarme per il calcio europeo. La crescente attrattiva economica dei campionati arabi, pur essendo vista come un’opportunità di “arricchimento” per i calciatori, solleva interrogativi sulla competitività e sul livello tecnico dei campionati tradizionali. La scelta di Hernandez, sebbene dettata da motivazioni personali e professionali, simboleggia una tendenza che potrebbe privare il calcio che conta di alcuni dei suoi protagonisti più brillanti.
In bocca al lupo a Theo Hernandez per la sua nuova avventura, ma il sentimento dominante rimane quello del rammarico. La sensazione che un patrimonio tecnico sia stato dissipato, che un rapporto virtuoso si sia interrotto e che un potenziale ancora inespresso si allontani dai riflettori che meriterebbe, rende questo addio particolarmente amaro per tutti coloro che amano il calcio di alto livello. La speranza è che la sua “scomparsa dai radar” sia solo temporanea e che la Nazionale possa continuare a beneficiare del suo immenso talento.