Zerocinquantuno
·22 December 2024
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Dopo il tour de force degli ultimi tempi i ragazzi di Italiano hanno avuto qualche giorno in più per preparare la gara di Torino, sei per la precisione, eppure nella prima frazione di gioco sono apparsi più lenti e compassati del solito: forse anche per merito del Toro, bravo a chiudere tutti gli spazi, ma il gioco troppo lento e macchinoso dei felsinei è sembrato proprio insolito.
Il rigore (giusto per regolamento ma assurdo in generale) calciato male da Castro sembrava aver anestetizzato la gara: i granata, incapaci di organizzare un’azione lineare, si sono procurati un paio di ripartenze solo per la caparbietà di Karamoh; di contro, i rossoblù si sono rifatti vivi solo allo scadere del tempo con un tiro telefonato di Dominguez.
Nella ripresa gli innesti di Fabbian e Orsolini, uniti alla gamba ritrovata degli altri, hanno mostrato un Bologna più tonico, rapido e incisivo, e non a caso sono cominciate a piovere anche le occasioni da gol: prima un’incursione di Freuler con tiro-cross pericoloso, poi la traversa di Pobega dalla distanza e infine una conclusione un po’ ‘masticata’ ancora di Freuler hanno fatto collassare l’assetto dei granata, del tutto incapaci di ripartire.
I felsinei hanno così potuto attaccare a pieno organico, infatti l’azione del vantaggio parte da una palla giocata con estrema disinvoltura da Lucumí: il colombiano alza un pallone per Miranda largo, lo spagnolo di prima intenzione, anticipando un tempo di gioco, serve sulla corsa Odgaard, capace di condurre e risalire la sua porzione di campo con grande forza; chiusura del triangolo ancora con Miranda, che aveva accompagnato lateralmente, cross sempre di prima intenzione dell’ex Betis e deviazione in rete del neo entrato Dallinga, bravo a farsi trovare in area. Azione sviluppatasi tutta in verticale, molto ben congegnata.
Da lì in poi la gestione è stata perfetta, tanto da portare al raddoppio di Pobega per togliere ogni velleità di recupero ad un avversario apparso veramente in difficoltà contro questo BFC che continua a macinare gioco e risultati.
Tutti bravi? Certamente, anche se qualche calciatore non ha ripetuto le buone prove del match precedente (Dominguez e Ferguson), altri hanno fatto fatica a carburare (Freuler e Miranda), mentre Castro ha probabilmente accusato un calo psicologico per l’errore dal dischetto.
Ma la linfa per agguantare la vittoria è arrivata dai soliti Beukema e Lucumí e, udite udite, dai nuovi arrivati del tanto bistrattato mercato: Holm e Pobega stanno assicurando da qualche partita prestazioni importanti, Miranda e Dallinga hanno confezionato l’azione che ha sbloccato il punteggio e comunque lo spagnolo sta dimostrando da tempo di essere all’altezza della Serie A.
Naturalmente non siamo davanti a nulla di trascendentale, ma l’apporto dei nuovi comincia a vedersi: probabilmente era solo il caso di aspettare un pochino ma ci sarà tempo per vedere se, come spesso capita, la pessima abitudine nel giudicare presto, in fretta e sommariamente le situazioni porta a cannare le infauste previsioni iniziali.