Calcio e Finanza
·15 January 2025
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Livelli di amianto oltre i limiti consentiti costringono la Rai ad anticipare l’uscita dalla storica sede di Viale Mazzini, estendendo lo smart working – dove possibile – ai lavoratori. Lo scrive La Repubblica, parlando di un’accelerazione del trasferimento degli uffici che non possono operare da remoto negli spazi di Via Teulada, Via Asiago e Saxa Rubra. Solo per qualche mese però, in attesa di trasferirsi tutti in un altro edificio a Sud di Roma.
La presenza di amianto è un tema noto da tempo, tant’è che nel piano immobiliare dell’azienda il trasloco era già stato programmato per la prossima estate. Quando sarebbe dovuta partire la ristrutturazione della sede centrale: una bonifica della durata di sei anni. È stato un guasto all’impianto di condizionamento, che a metà dicembre ha provocato un allagamento al piano terra e al primo piano di Viale Mazzini, a scombinare la tabella di marcia.
Nelle aree interessate, la Asl ha infatti rilevato il superamento delle soglie previste dalla normativa e, di fronte al «rischio derivante dalle scarse condizioni di manutenzione degli impianti idrici che, per la loro vetustà, potrebbero subire rotture e perdite con possibile trascinamento di fibre», ha notificato l’urgenza di procedere con l’uscita dei dipendenti nel più breve tempo possibile. Invitando la Rai a presentare un cronoprogramma vincolante entro il 27 gennaio.
L’azienda ha dunque deciso di attivare immediatamente lo smart working per coloro che possono svolgere tale attività. Per gli altri è subito partita una ricognizione degli spazi disponibili negli altri immobili attigui al quartier generale evacuato.
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