Calcio e Finanza
·11 February 2025
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Dopo la rivoluzione del format avviata in questa stagione, la Champions League potrebbe dare vita a una nuova era, questa volta per quanto riguarda la commercializzazione dei propri diritti televisivi e commerciali a livello globale, a partire dal prossimo ciclo (2027-2033).
Attualmente, secondo l’accordo fra UEFA ed ECA la commercializzazione dei diritti televisivi è affidata a TEAM Marketing, agenzia svizzera che collabora da oltre tre decenni con la UEFA e che si è aggiudicata il bando per il ciclo 2024-2027, fatta eccezione per il mercato statunitense, affidato a Relevent Sports.
Tuttavia, per il ciclo successivo (che prenderà il via a partire dalla stagione 2027/28) è la stessa Relevent Sports ad essere in vantaggio, dal momento in cui la società statunitense ha ottenuto un periodo di negoziazione esclusiva con UEFA ed ECA, attraverso la joint venture denominata UC3.
La società statunitense specializzata nell’organizzazione di grandi eventi sportivi, controllata dal miliardario e proprietario dei Miami Dolphins Stephen Ross, per anni ha organizzato la International Champions Cup, un torneo amichevole che si è tenuto dal 2013 e il 2019, giocata in diversi continenti, e che ha visto il coinvolgimento di diverse squadre italiane. Inoltre, Relevent ha stretto un accordo con la Liga per portare una partita del massimo campionato spagnolo al di fuori dei confini nazionali, anche in virtù dell’accorso raggiunto fra la società USA e la FIFA, che ora dovrà cambiare i suoi regolamenti (che in precedenza vietavano questa possibilità).
Tuttavia, la vera novità di questo potenziale accordo sullo sfruttamento dei diritti commerciali riguarda la finale della massima competizione europea per club, che secondo il quotidiano The Independent potrebbe essere disputata per la prima volta fuori dal continente europeo durante una delle prossime edizioni, più precisamente negli Stati Uniti d’America. Un’ipotesi che era già stata presa in considerazione dall’attuale presidente della UEFA, Aleksander Ceferin, che su questo fronte si era detto possibilista.