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·13 January 2025
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Venezia-Inter per ripartire dopo la bruciante sconfitta di Riad così da rimettere lo Scudetto in cima alla lista degli obiettivi stagionali. Inzaghi in evidente emergenza può dire grazie al sempre prezioso Darmian. Nella rubrica “Day After” di Inter-News.it analizziamo la situazione post-match in tre punti ben dettagliati. Di seguito l’episodio dopo la 20ª giornata di Serie A
VENEZIA – Superata la delusione per la Supercoppa Italiana in Arabia Saudita, l’Inter di Simone Inzaghi si rituffa immediatamente sulla Serie A e torna alla vittoria. In casa del Venezia di Eusebio Di Francesco basta un gol di Matteo Darmian a inizio partita per i tre punti, che valgono il momentaneo secondo posto a quota 43 punti. Messa dietro l’ambiziosa Atalanta (42), nel mirino resta solo la capolista Napoli (47). Analizziamo Venezia-Inter (0-1) di Serie A in tre punti.
Simone Inzaghi applaude la sua Inter campione d’Italia (Photo by Tommaso Fimiano/Inter-News.it ©)
1. VITTORIA DI MISURA – L’Inter si presenta a Venezia senza quattro titolari, fuori per infortunio. E altrettanti in panchina, a rifiatare in quanto acciaccati. Restano a Milano i difensori Francesco Acerbi e Yann Bisseck ma soprattutto gli “insostituibili” centrocampisti Hakan Calhanoglu ed Henrikh Mkhitaryan, che stravolgono la formazione iniziale. Fuori dall’undici titolare anche il rientrante Benjamin Pavard, il mancino Federico Dimarco e il capocannoniere Marcus Thuram, che fanno compagnia al chiacchierato Davide Frattesi in odore di partenza. Alla fine il 3-5-2 di Inzaghi è competitivo ma si regge su basi diverse dal solito. Cambiano le coppie sui due binari laterali, il regista davanti alla difesa, il trio che agisce sul centro-sinistra e la spalla in attacco. Un’altra Inter, sulla carta, in teoria. La solita Inter, che crea tanto e spreca troppo, in pratica: lo 0-1 di Venezia-Inter va bene ma non soddisfa appieno. Superficialità eccessiva e rischi inutili.
Matteo Darmian esulta in Inter-Lecce di Serie A (Photo by Tommaso Fimiano/Inter-News.it ©)
2. COGITO ERGO SUM – Le scelte di Inzaghi tengono conto della situazione emergenziale in infermeria ma anche di quella legata al calciomercato invernale. L’ennesima panchina di Frattesi suona erroneamente come “bocciatura” e invece si tratta di una logica conseguenza. Al posto di Calhanoglu c’è Kristjan Asllani, autore del lancio lungo da cui nasce il gol-vittoria. E il sostituto di Mkhitaryan è Piotr Zielinski, che da mezzala sinistra non è solo la prima opzione dalla panchina ma sarebbe anche il “quarto titolare” di tutto il centrocampo. Il “Cogito ergo sum” cartesiano dell’Inter di Inzaghi a Venezia si chiama Frattesi, che entra nella ripresa dopo appena un’ora di gioco. Frattesi è il primo cambio di Inzaghi nonostante le voci di mercato che lo vedono/vogliono lontano da Milano. Al posto dell’ammonito Asllani entra l’unico centrocampista della Prima Squadra a disposizione, senza improvvisare nulla. Inzaghi allo Stadio “Pier Luigi Penzo” di Venezia punta senza ipocrisia su Frattesi. E anche su Marko Arnautovic, ormai in fondo alle gerarchie in attacco. Restano seduti Tomas Palacios e Tajon Buchanan, invece. Riserve delle ultime riserve. E tutto ciò sarà motivo di altre riflessioni fino alla chiusura del mercato invernale. Inzaghi sembra non avere dubbi: chi va in campo è dentro il progetto Inter. Anche al Penzo… dunque sono.
Davide Frattesi, al CONI per le visite mediche, felice di entrare nel progetto Inter (Photo by Roberto Novella/Inter-News.it ©)
3. TUTTI FONDAMENTALI – La prestazione dell’Inter a Venezia non resterà nella storia ma ciò che resta è il modo di sapersi (ri)adattare in base al tipo di emergenza. L’equilibrio del 3-5-2 iniziale, che è praticamente un 5-3-2 con gli esterni a tutta fascia che si sganciano alternativamente con modi e tempi perfetti coordinandosi con i rispettivi braccetti, cambia con l’ingresso di Frattesi. Il centrocampista romano funge più da supporto alle due punte che da completamento della linea mediana. La squadra di Inzaghi si ritrova a gestire una sorta di 3-4-3 (3-4-1-2), che in fase di non possesso diventa 5-2-3 (5-2-1-2), impossibile da reggere senza esterni freschi. L’emergenza non termina e Inzaghi si “reinventa” Dimarco mezzala sinistra nel finale. Alla fine Venezia-Inter termina 0-1 e a Milano si torna con l’unica cosa che conta, ovvero i tre punti. In vista dei prossimi impegni in calendario, a partire da Inter-Bologna nel recupero infrasettimanale di mercoledì, Inzaghi sarà chiamato a rotazioni molto più incisive. Tutta la rosa dovrà dare il proprio contributo. Prima del prossimo Derby di Milano ci saranno tre mercoledì da non fallire. E nel weekend si dovrà vedere necessariamente qualche modifica per arrivare freschi e preparati a tutti questi impegni. Il prosieguo della stagione dell’Inter di Inzaghi si decide nel giro di un mese o poco più: Top-8 in Champions League e primo posto in Serie A da conquistare. Non ci sono alibi.