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·27 February 2025
Vincenzo Italiano sta dissipando ogni dubbio sul suo conto
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·27 February 2025
Sabato scorso, a Parma, è arrivata la prima sconfitta del 2025 per il Bologna di Vincenzo Italiano. Una sconfitta che rallenta ma non disonora il percorso convincente intrapreso dall’allenatore rossoblù. C’erano tanti dubbi, a inizio stagione, sulla sua nomina. Li ha dissipati tutti in pochi mesi, nonostante l’impegno europeo, la perdita di Zirkzee, Saelemaekers, Calafiori, il lungo infortunio di Ferguson.
Italiano è partito dal lavoro di Thiago Motta e non ha stravolto nulla. Ci ha messo del suo, soprattutto in fase difensiva: il Bologna è prima in Europa per PPDA (l’indicatore dell’intensità del pressing a livello di squadra). Un pressing volto a ingabbiare gli avversari su un lato di campo costringendoli a cercare la profondità un po’ alla cieca o ad affidarsi all’uno-contro-uno: un fondamentale su cui gli uomini di Italiano sono molto allenati.
Non è un caso che il Bologna sia la squadra che ha concesso meno tiri in campionato (232, Inter seconda con 245) e una delle migliori (e più sfortunate) difese: 31 gol subiti a fronte di 25,24 xG. Non solo: i rossoblù – grazie anche alla valorizzazione di giovani come Santiago Castro (2004) e Benjamin Domínguez (2003) – hanno il settimo miglior attacco e sono tra le squadre più pericolose su calcio piazzato (107 tiri e 7 gol).
I meriti di Italiano non finiscono qui. Nell’era dei 3 punti, nessun allenatore felsineo ne aveva conquistati 33 dopo 20 giornate di Serie A. Dopo ha un po’ rallentato, quota 41 in 25 partite (Motta ne aveva 45). A ciò si aggiunga il primo storico successo del Bologna in UEFA Champions League, contro un avversario tutt’altro che banale come il Borussia Dortmund. Il quarto posto è lontano, ma l’Europa è a portata di mano.
Infine, Italiano ha raggiunto la sua quarta semifinale di Coppa Italia consecutiva (3 con la Fiorentina), battendo l’Atalanta a Bergamo. Se i soprannomi si sprecano, è giusto cominciare a dare anche qualche riconoscimento.