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·6 February 2025

Wembley: un secolo di storia tra calcio, musica e leggenda

Article image:Wembley: un secolo di storia tra calcio, musica e leggenda

A Wembley, ogni anno, passano circa 16 milioni di persone, tra partite ed eventi: più di tre volte quelle che visitano gli Uffizi a Firenze. Gli introiti tra stadio e indotto sono calcolati in circa 190 milioni di sterline. Uno stadio con una storia lunga più di 100 anni, che passa da expo imperiali, corse di cani, concerti memorabili e sfide per cuori forti. Oggi ha cambiato volto, ma resta uno degli impianti più importanti al mondo.

Pelè lo chiamava “la cattedrale del calcio” eppure, quando è stato giudicato vecchio e inadatto al calcio moderno, gli inglesi hanno deciso di abbatterlo e ricostruirlo. Giusto o sbagliato? Conta il risultato: la capacità di prendere una decisione e non lasciare la situazione in stallo. Ogni riferimento a San Siro e ad altri stadi italiani è puramente casuale…


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La storia di Wembley: come è nato il mito

La storia di Wembley inizia nel 1923. L’Impero britannico voleva un luogo per esibire i propri trionfi nel mondo e nasce così la British Empire Exhibition, con la costruzione di uno stadio imponente. Il progetto costò 750 mila sterline dell’epoca, circa 46 milioni di oggi. 1500 operai e 300 giorni dopo, l’Empire Stadium è pronto, con le celebri Torri Gemelle, simbolo riconoscibile a livello mondiale.

Eppure, lo stadio rischia presto la demolizione. A salvarlo, la passione degli inglesi per le corse tra levrieri. Tra un evento cinofilo e l’altro, Wembley si trasforma nel cuore pulsante del calcio mondiale, ospitando 5 finali di Coppa dei Campioni e la storica finale della Coppa del Mondo del 1966 tra Inghilterra e Germania Ovest. Quel giorno, il gol fantasma di Hurst e la vittoria inglese 4-2 entrano nella leggenda.

Musica, sport e spettacolo: a Wembley si è fatta la storia

Wembley non è solo calcio. Nel 1985 ospita il Live Aid, il concerto benefico che segna un’epoca. Freddie Mercury dirà: «Non c’è palco al mondo come quello di Wembley». Lo stadio accoglie rugby, football americano, atletica e speedway, prima di diventare il tempio del calcio pur mantenendo la sua natura polivalente.

Di proprietà della Football Association, Wembley non rappresenta un club, ma l’intera nazione inglese. Oltre alla Nazionale, ospita le finali di FA Cup, Community Shield e match cruciali delle competizioni europee.

La demolizione e la rinascita di Wembley

Negli anni ’90, Wembley inizia a mostrare segni del tempo. Con costi di manutenzione insostenibili (10 milioni di sterline all’anno), si decide per un rinnovamento totale. Nel 2000 l’ultimo evento prima della chiusura, poi la demolizione delle Torri Gemelle, completata nel 2003. Tra polemiche e nostalgie, nasce il progetto del nuovo Wembley.

La ricostruzione, durata dal 2003 al 2007, è costata 798 milioni di sterline (circa 1,2 miliardi attuali). Gran parte dei fondi arriva da prestiti bancari, sponsorizzazioni e un contributo della National Lottery. Solo nel 2024 la FA ha finito di pagare i debiti.

Il nuovo Wembley è dominato da un arco d’acciaio di 133 metri, che sostiene il 60% del tetto. Con 90.000 posti, è il secondo stadio più grande d’Europa, dotato di 34 ristoranti, 8 bar e 2.600 servizi igienici. La pista di atletica è sparita e lo stadio è stato progettato per ridurre l’impatto ambientale.

Nel 2023 ha generato 82 milioni di ricavi con 19 partite di calcio, meno della metà di San Siro, che ha ospitato 51 match. Oggi Wembley è più la casa dei grandi eventi che del calcio.

Le finali a Wembley: quella del 2021 è storia per gli azzurri

Per noi italiani, Wembley è sinonimo della vittoria agli Europei del 2021 contro l’Inghilterra. Un successo ai rigori, con Donnarumma eroe della serata, che ha spento i sogni inglesi del celebre coro “It’s coming home“.

Nel 2024 ha ospitato la finale di Champions League e nel 2025 prevede 38 eventi, di cui solo 13 partite di calcio e 23 concerti.

Forse ha perso l’epica di un tempo, ma Wembley continua a trasformarsi, mantenendo un’unica costante: la capacità di unire le persone e creare momenti indimenticabili.

Image credit: Depositphotos

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