Juventus FC
·5 November 2024
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«La prima sensazione che ho avuto appena ho varcato i cancelli di Vinovo è quella di essermi trovata nel posto giusto per me, per quello che sto cercando e per la giocatrice che voglio diventare. Mi sento bene, mi sento a mio agio e sono pronta per iniziare un'esperienza di alto livello come questa alla Juventus».
Queste sono state le prime parole di Alessia Capelletti da giocatrice della Juventus Women, pronunciate al suo arrivo alla fine di giugno.
Noi, dopo circa quattro mesi, l'abbiamo intervistata alla vigilia della sfida di Coppa Italia contro l'Hellas Verona che aprirà il percorso della squadra di Massimiliano Canzi nella competizione e – prima di "passare al campo" – le abbiamo chiesto come stesse proseguendo la sua avventura in bianconero.
«Diciamo che la prima sensazione avuta è stata la base di partenza. Tutte insieme abbiamo costruito un rapporto che è andato nettamente oltre le mie aspettative. Sono arrivata qui cercando di portare le mie caratteristiche, dentro e fuori dal campo, cercando di essere sempre me stessa. Il bello di questo gruppo e, in generale, della Juventus è che lo hanno fatto anche tutte le mie compagne. Penso che la grande unione di questa squadra ci abbia permesso di ottenere questi risultati. Il nostro inizio di stagione è figlio di una fantastica coesione tra noi. Lavoriamo quotidianamente ad alto livello e ciò ci permette di avere consapevolezze di un certo tipo. È sicuramente presto per fare bilanci, ma posso dire con certezza che, personalmente, questi quattro mesi di lavoro, allenamento dopo allenamento, mi hanno permesso di alzare notevolmente l'asticella».
Alessia, poi, è entrata più nel dettaglio raccontandoci il forte legame che c'è tra lei e le sue compagne di reparto: Pauline Peyraud-Magnin e Lysianne Proulx.
«Da parte mia c'è tantissima stima nei loro confronti, per la loro storia, per le loro qualità. Siamo portieri con caratteristiche differenti e, a mio giudizio, questo è un vantaggio perchè abbiamo la possibilità di apprendere continuamente, anche soltanto osservandoci in allenamento. Siamo tutte a disposizione le une per le altre per creare un ambiente di lavoro sano e anche molto competitivo, nell'accezione positiva del termine. Se io mi alleno bene sicuramente lavoreranno bene anche le mie compagne e penso che questo passaggio, seppur sembri banale, non sia assolutamente scontato. Abbiamo la fortuna di trovarci in un ambiente di lavoro altamente stimolante ed è fantastico perchè siamo spinte a migliorarci sempre».
Poi è arrivato il momento di spostare l'attenzione sul prossimo appuntamento "di campo": domani, mercoledì 6 novembre 2024, alle ore 17:30 la Juventus Women affronterà l'Hellas Verona aprendo il proprio percorso in Coppa Italia. Il match contro le scaligere sarà valido per gli ottavi di finale e chi vincerà approderà al turno successivo.
«Sappiamo che la Società e, ovviamente, noi in primis abbiamo il desiderio di competere ad alto livello in ogni manifestazione alla quale partecipiamo. Domani (mercoledì 6 novembre) inizieremo il nostro percorso in Coppa Italia e come tutti i lunghi percorsi anche quello di questo torneo sarà da scrivere passo dopo passo, a partire dalla sfida contro l'Hellas Verona. Sarà una partita sicuramente insidiosa, da approcciare nel modo giusto, mettendo da subito in chiaro quale sarà il nostro obiettivo, vale a dire provare ad arrivare fino in fondo alla competizione. Cercheremo di imporci dal primo minuto, consapevoli che gli impegni sono tanti e non sempre sarà possibile essere al 100% della forma, ma la forza di questa squadra è proprio quella di pensare a una gara alla volta. In questo modo è difficile perdere il focus, l'attenzione sull'avversaria. La Coppa Italia è un nuovo inizio e sono sicura che lo affronteremo al meglio».
Con tante gare compresse in pochi giorni diventa ancora più importante l'apporto da parte di tutto il gruppo.
«Per ottenere grandi risultati sportivi è fondamentale che tutte le giocatrici in rosa siano disponibili a soddisfare qualunque richiesta, soprattutto in allenamento. Non è soltanto la gara che ti porta a vincere, ma ogni istante che si passa in campo ad allenarsi. È bello e importante che tutte vengano chiamate in causa, che tutte siano sempre pronte. Alla base c'è la consapevolezza che quest'anno ci sarà bisogno di tutte e toccherà a noi farci trovare pronte quando sarà il nostro turno».