Zambrotta ricorda il 5 maggio: «Lo scudetto più emozionante. Perugia? Il campo era impraticabile ma…» | OneFootball

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·14 April 2025

Zambrotta ricorda il 5 maggio: «Lo scudetto più emozionante. Perugia? Il campo era impraticabile ma…»

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Zambrotta ricorda il 5 maggio e lo scudetto di Perugia: tutte le dichiarazioni dell’ex Juve sulla sua carriera

L’ex calciatore della Juve Zambrotta ha parlato al Basement di Gazzoli per ricordare il 5 maggio, data impressa nella storia dei bianconeri.

«Sono arrivato alla Juve nel 2000 dopo due anni in Serie A con il Bari. Ero in procinto di firmare per il Milan, ma alla fine la Juve offrì di più e vinse quel duello di mercato. Ho lavorato due anni con Ancelotti e siamo arrivati sempre secondi, con subito il famoso scudetto di Perugia. E’ stata una stagione pessima come risultati, ma positiva per me che sono arrivato in una big.


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A Perugia sono stato espulso dopo che siamo stati fermi un’ora-un’ora e mezza, il campo era impraticabile. Io ero un ragazzino, è stata una catastrofe enorme. Il Perugia era una squadra assolutamete alla nostra portata, è stata una colpa generale nostra. Quella estate vengo quindi convocato per l’Europeo, era il mio primo impegno importante con l’Italia e vengo espulso dopo mezz’ora nella semifinale contro l’Olanda. Nonostante questo sono riusciti ad arrivare ai rigori e a vincere. In finale contro la Francia facciamo una grande partita ed al 93′ decido di lasciare la tribuna per scendere a festeggiare con i mie compagni e proprio in quel momento arriva il pareggio. Ai supplementari rimango tutto il tempo nello spogliatoio e fa gol Trezeguet.

E’ stata un’altra batosta tremeda, lo spogliatoio era un mortorio. La mia stagione si è poi conclusa con le Olimpiadi di Sydney in cui mi sono infortunato al ginocchio, l’anno 2000 è da dimenticare per me. Per fortuna il calcio ti dà sempre un’altra possibilità se sei bravo a coglierla».

5 MAGGIO – «E’ stato sfortunato perché è arrivato secondo per due anni di fila. La società non gli ha dato fiducia ed ha voluto richiamare Marcello Lippi. Lui poi è andato al Milan che era tra le squadre più forti a livello internazionale. Juve-Milan era la sfida principale, c’è stata anche la finale di Champions del 2003. Da lì ha fatto una carriera veramente straordinaria in tutte le squadre in cui è andato, aveva l’idea e la mentalità giusto. Noi comunque con Lippi siamo tornati a vincere subito, è stato l’anno del 5 maggio.

Sicuramente è lo scudetto più emozionante. Aspettavamo il risultato di Lazio-Inter, tutti i tifosi avevano la radiolina. E’ stata una giornata adrenalinica, noi dovevamo vincere e sperare. L’Inter un po’ l’ha sofferta anche in virtù del nostro risultato, hanno avuto paura. I festeggiamenti? C’è stata una grandissima festa dopo due anni in cui arrivavamo secondi. Conte era tra i più scatenati, ma anche Del Piero e Trezeguet. Nel calcio ci sono delle cose che ritornano. Penso a Materazzi che era nel Perugia nel 2000 quando abbiamo perso lo scudetto e poi si ritrova dall’altra parte con l’Inter o a Trezeguet che segna il gol decisivo agli Europei e poi è l’unico a sbagliare il rigore nel 2006».

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