Zaniolo: «Ho sbagliato tanto. Ma ero un 18enne a Roma sulla bocca di tutti, chiunque avrebbe alzato la cresta» | OneFootball

Zaniolo: «Ho sbagliato tanto. Ma ero un 18enne a Roma sulla bocca di tutti, chiunque avrebbe alzato la cresta» | OneFootball

In partnership with

Yahoo sports
Icon: Calcionews24

Calcionews24

·3 October 2025

Zaniolo: «Ho sbagliato tanto. Ma ero un 18enne a Roma sulla bocca di tutti, chiunque avrebbe alzato la cresta»

Article image:Zaniolo: «Ho sbagliato tanto. Ma ero un 18enne a Roma sulla bocca di tutti, chiunque avrebbe alzato la cresta»

Zaniolo: «Ho sbagliato tanto. Ma ero un 18enne a Roma sulla bocca di tutti, chiunque avrebbe alzato la cresta». Parla il trequartista dell’Udinese

Un nuovo inizio, forse l’ultima, grande occasione. Nicolò Zaniolo si racconta in una lunga e matura intervista a La Repubblica, parlando della sua nuova vita nell’Udinese come di una vera e propria rinascita, personale e professionale. A 26 anni, il talento azzurro ha trovato un nuovo equilibrio, fondato sulla serenità familiare che per lui, oggi, è la priorità assoluta. «Mi sento bene. So di avere fatto tanti errori in passato, ma indietro non si torna. Penso all’oggi. – ha detto in una intervista a La Repubblica – A Udine, e all’Udinese, sto benissimo. Ho 26 anni, vivo finalmente con la mia fidanzata e con mio figlio. Lo sentivo vicino anche quando eravamo fisicamente distanti, perché fra un papà e il suo bambino l’amore azzera i chilometri. Però adesso che sono tornato a vivere con lui, e con Sara, è tutto più semplice».

Una stabilità che gli ha permesso di guardare al passato con lucidità, riconoscendo gli sbagli commessi. «Tutti hanno rimorsi. Da un lato penso che, se sono arrivato a questo punto, è perché doveva andare così. Dall’altro, so che nella mia carriera ho fatto tanti sbagli, dovuti anche alla troppa esposizione mediatica che mi è stata data fin dall’inizio e alle pressioni che ho dovuto sopportare. Essere sulla bocca di tutti a 18 anni, in una città come Roma, non è facile. Sfiderei chiunque a non alzare un po’ la cresta. Ho sbagliato a sentirmi un po’ troppo. Tanti errori sono dovuti a quello. Adesso li riconosco, se tornassi indietro non li rifarei».


OneFootball Videos


Un percorso di crescita che ha ridefinito le sue priorità, pur mantenendo saldi i suoi punti di riferimento. «Il mio idolo nel calcio, Kakà. Il numero 22 a inizio carriera l’ho preso per lui, oltre che per la data di nascita di mia madre. Come uomo, mio padre. È il mio mentore, non faccio scelte senza prima averlo consultato. Mi sta vicino, anche se non più fisicamente. Esistono le età della vita, ora che ho una mia famiglia, la mia priorità è mio figlio».

Zaniolo ha poi svelato la sofferenza, a lungo nascosta, per l’addio alla Roma. «Forse all’esterno non si è percepito quanto io abbia sofferto nel dovere lasciare la Roma. Era e resta un club che amo. Ci sono stato benissimo ed è stata dura lasciarmi con la piazza, con la società, con le persone. Forse non l’ho fatto percepire, perché preferisco tenermi le cose dentro».

Infine, uno sguardo al sogno che non è mai svanito: la maglia della Nazionale. «È sempre stato un mio obiettivo, e ancor prima il mio sogno, da bambino. Rappresentare l’Italia è stupendo. Con quella maglia addosso, metti d’accordo i tifosi di Inter, Milan, Juve, Roma, Lazio. Tutti uniti nella stessa fede».

View publisher imprint