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Inter News 24

·19 December 2025

Zazzaroni sui dirigenti sportivi in Serie A: «Ausilio molto bravo, Tare una garanzia»

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Zazzaroni sui migliori manager del calcio italiano, dal metodo Ausilio alla solidità di Tare: le parole del direttore del Corriere dello Sport

Il tema dei dirigenti in Serie A torna al centro del dibattito grazie alle parole di Ivan Zazzaroni, direttore del Corriere dello Sport, che ha dedicato una riflessione lucida e diretta ai migliori manager del calcio italiano. Un’analisi che parte da una considerazione generale sul sistema: secondo Zazzaroni, manca una vera e propria scuola dirigenziale capace di formare figure complete e riconoscibili nel tempo.

Entrando nel merito, il primo nome citato è quello di Piero Ausilio, direttore sportivo dell’Inter. Per Zazzaroni, Ausilio rappresenta un modello chiaro di dirigente operativo: «Uno molto bravo è Ausilio che come Sartori fa solo quello. Non pretende di essere uomo di società. Fa il suo lavoro, cerca il giocatore, fa le operazioni». Un elogio alla specializzazione e alla chiarezza di ruolo, elementi che secondo il direttore fanno la differenza ai massimi livelli.


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Nel suo intervento, Zazzaroni ha poi citato Giovanni Sartori, oggi al Bologna, accostandolo proprio ad Ausilio per metodo e approccio: dirigenti che lavorano lontano dai riflettori, concentrati sulla costruzione tecnica delle squadre e sulla valorizzazione dei profili giusti. Un modo di operare che, a suo avviso, dovrebbe essere più diffuso nel calcio italiano.

Spazio anche a Sean Sogliano, direttore sportivo noto per le sue esperienze tra Verona e altre realtà di Serie A: «Ho trovato bravo Sogliano», ha detto Zazzaroni, riconoscendone la capacità di lavorare in contesti complessi e di ottenere risultati con risorse limitate. Un riconoscimento che va oltre i grandi club e valorizza chi opera in ambienti meno strutturati.

Nel giudizio del direttore del Corriere dello Sport rientra anche Igli Tare, ex dirigente della Lazio, considerato una figura di riferimento nel panorama italiano: «Poi dico Tare», un nome che per Zazzaroni resta sinonimo di competenza ed esperienza, soprattutto nella costruzione delle rose e nella scoperta di talenti.

Infine, una valutazione più articolata su Frederic Massara, dirigente oggi molto stimato ma ancora, secondo Zazzaroni, non del tutto al vertice: «Massara è bravo e onesto ma non è ancora un numero 1. Deve muoversi un pochino di più». Un giudizio che riconosce qualità e correttezza, ma sottolinea la necessità di un ulteriore salto di livello.

Il quadro tracciato da Zazzaroni sui dirigenti della Serie A mette in evidenza un calcio che ha buoni interpreti, ma che secondo il direttore ha ancora bisogno di una vera cultura dirigenziale per crescere in modo strutturale.

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