Ajax Lazio, trasferta vietata ai tifosi biancocelesti, Fabiani: «Accuse gravi ed infamanti, il sindaco di Amsterdam ignobile, la UEFA deve intervenire» | OneFootball

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·27 de noviembre de 2024

Ajax Lazio, trasferta vietata ai tifosi biancocelesti, Fabiani: «Accuse gravi ed infamanti, il sindaco di Amsterdam ignobile, la UEFA deve intervenire»

Imagen del artículo:Ajax Lazio, trasferta vietata ai tifosi biancocelesti, Fabiani: «Accuse gravi ed infamanti, il sindaco di Amsterdam ignobile, la UEFA deve intervenire»

Ajax Lazio, trasferta vietata ai tifosi biancocelesti per un provvedimento del sindaco di Amsterdam: le parole di Baroni

Ajax Lazio sarà una trasferta vietata ai tifosi biancocelesti, una decisione che arriva dal sindaco di Amsterdam per evitare incidenti. Di seguito le parole di Angelo Fabiani, ds della Lazio, in conferenza stampa sulla vicenda.

DIVIETO DI TRASFERTA AD AMSTERDAM – «Sono qui in veste insolita, ma era doveroso chiarire alcuni aspetti riguardo al divieto per i tifosi della Lazio ad Amsterdam. Ieri appena è trapelata la notizia ci sono stati colloqui all’interno della società e non vi nascondiamo che siamo rimasti alquanto basiti da questa ulteriore limitazione, che non è la prima. Nell’ultima trasferta ad Enschede si sono verificati degli episodi da terzo mondo. Prendere i tifosi della Lazio e rinchiuderli negli alberghi vietando l’uscita per prendere da mangiare l’ho configurato quasi un arresto domiciliare. Considero Amsterdam al pari della nostra città, una città aperta e multietnica, si vieta la trasferta ai tifosi per ordinanza di un sindaco. Mi voglio rivolgere alle autorità calcistiche e nello specifico alla UEFA, è bene che dal prossimo anno, ma anche da subito prima di stilare i calendari e stabilire il percorso di ogni squadra chiamino i sindaci e gli dicano le criticità che possono ostacolare e privare una società, oggi la Lazio, dei propri tifosi. I tifosi sono dei supporter, supportano e incitano la squadra, e noi andiamo a giocarci una partita importante contro l’Ajax senza i nostri tifosi. La trovo una cosa del terzo mondo, non posso credere che una città non possa gestire un evento calcistico. Mi sembra un reato a consumazione anticipata, prima ancora che si verifichi un certo fatto prendo un provvedimento. Questo non è più calcio e non è più sport, adesso cosa diciamo ai tifosi che anzitempo hanno prenotato alberghi, voli spendendo soldi per questa trasferta dove oltre alla partita volevano ammirare la città e fare un giro con la famiglia per le vie di Amsterdam. Oggi veniamo a sapere che non è possibile, se il sindaco fa un’ordinanza non poteva pensarci prima? Se dal 13 sono stati messi in vendita i biglietti, il sindaco dove stava su Marte? A pensar male si fa peccato ma spesso si indovina, è come se domani a mezzanotte il sindaco Gualtieri fa un’ordinanza e vieta l’accesso allo stadio. Non va bene e l’UEFA deve intervenire, il presidente Lotito ha interpellato tutte le autorità, ma parrebbe che in quelle zone il sindaco fa la differenza su tutto e tutti. Non possono esserci decreti statali, il sindaco decide e si fa quello che decide. Bisogna farla finita, la Lazio non è figlia di nessun dio minore, la Lazio vuole tutti i diritti delle altre società. Se qualcuno poi si rende protagonista di qualcosa di sbagliato ne paga le conseguenze, ma tutto questo è intollerabile e non riesco a digerirlo. È bene che la UEFA che organizza questi tornei si metta in contatto subito con i sindaci per trovare delle criticità e in caso si gioca in campo neutro. Gli stessi diritti che ha l’Ajax deve averli anche la Lazio, se l’Ajax avrà i propri tifosi non vedo perché non debba averli la Lazio. Il presidente sta avendo colloqui continui con le autorità competenti, speriamo possa sortire qualcosa di positivo e che il sindaco di Amsterdam si ravveda su un provvedimento che non ha ragione di esistere. Ci sono le forze dell’ordine che possono arginare eventuali atti di intolleranza, ma siccome non è la prima volta che accade una cosa del genere è giusto dire le cose come stanno. Sono stati fermati dei tifosi in trasferta che portavano asce e picconi, a noi fanno perquisizioni di ogni tipo e vorrei capire questi picconi e queste asce dove le hanno prese. Mi sembra si sia piuttosto prevenuti nei confronti della Lazio. Sono qui per chiarire la nostra posizione che è molto critica, se qualcuno pensa che possiamo fare un passo indietro ne faremo quattro avanti».


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UEFA – «Al momento non abbiamo ricevuto risposte dalla UEFA. Si parla del rimborso dei biglietti, ovviamente ci saranno delle conseguenze anche da questo punto di vista. Siamo basiti, se volevano fare questa limitazione bastava non mettere in vendita i biglietti, se due settimane dopo la vendita dei biglietti stabilisci che non si può accedere ad Amsterdam è allucinante e inaccettabile».

ACCUSE DEL SINDACO DI AMSTERDAM – «Sono state fatte delle accuse ignobili da persone evidentemente altrettanto ignobili. Vorrei sottolineare come proprio chi viene da quel paese ha fatto degli atti ignobili qui in una città che accoglie tutti come Roma. Noi non facciamo politica, ma rivendichiamo tutti i diritti che hanno le altre società. Chiunque sceriffo che decide di non farci andare nella loro città ce lo deve dire prima, credo che la UEFA debba farsi sentire. Non è tollerabile tutto questo. È imbarazzante un provvedimento del genere, è una presa in giro. Cosa andiamo a raccontare a tutti quelli che hanno speso 1000/1500 euro per far partire le famiglie. Così come successo a Enschede dove hanno deciso che i tifosi non potevano uscire dall’albergo, bisogna che la UEFA metta una volta per tutte fine a queste situazioni. Così è una vigliaccata, questo è anti calcio».

SILENZIO DELLE ISTITUZIONI ITALIANE – «Mi sorprende che proprio da quelle parti siano partiti dei cori razzisti nei confronti di Tchaouna. Questa è una cosa che va più grande del singolo soggetto che fa parte di un’istituzione, ci sono persone preposte a gestire queste situazioni. Si può vietare una trasferta, ma lo si fa con i modi e i tempi giusti. Non posso organizzare una vacanza, pagare dei soldi e poi vietare tutto. Questa è una barbarità che va oltre il calcio, danneggia l’immagine della società e della tifoseria. Se non si possono disputare le partite in una città, si gioca in campo neutro».

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