Calcionews24
·3 de septiembre de 2025
Ancelotti esalta il Brasile: «Abbiamo identità. Vogliamo vincere il Mondiale e su Neymar…»

In partnership with
Yahoo sportsCalcionews24
·3 de septiembre de 2025
Alla vigilia del match contro il Cile, valido per le qualificazioni ai Mondiali 2026, Carlo Ancelotti ha preso la parola in conferenza stampa per fare chiarezza su scelte, obiettivi e filosofia tattica della sua Seleção. L’allenatore italiano, chiamato a guidare una delle nazionali più esigenti al mondo, ha affrontato subito il tema più delicato: l’esclusione di Neymar.
«Neymar ha detto che si tratta di una scelta tecnica, ed è vero. Nessun problema fisico, ma una valutazione complessiva basata su condizione atletica, concorrenza interna e strategia. Nessuno mette in dubbio il suo talento, ma oggi abbiamo almeno 70 giocatori che meritano di ambire alla nazionale», ha spiegato Ancelotti, sottolineando quanto sia ampio e competitivo il bacino di talenti brasiliani.
Il CT si è poi soffermato sull’identità tattica che vuole imprimere alla squadra: solidità, velocità e disciplina. «Contro il Paraguay ho visto una squadra viva, equilibrata e aggressiva. Il nostro obiettivo è essere intensi senza perdere lucidità nella gestione del pallone», ha detto Ancelotti, confermando la volontà di costruire una nazionale moderna, capace di adattarsi ma con una chiara impronta di gioco.
Tra i giovani lanciati da Ancelotti spicca Estevao, elogiato per la sua versatilità: «È un esterno, ma può anche muoversi tra le linee. Ha caratteristiche simili a Vinicius e Raphinha, il tipo di giocatore che oggi fa la differenza». Inoltre, ha annunciato Joao Pedro come centravanti titolare per la sfida contro il Cile.
Con lo sguardo rivolto al Mondiale del 2026, Ancelotti ha rivelato di avere già una rosa ben delineata in mente: «L’errore più grande sarebbe sbagliare la lista dei 25. La qualità individuale non manca, ma sarà la forza del gruppo a determinare il nostro successo».
Infine, un messaggio che racchiude la pressione e l’ambizione di un’intera nazione: «Il Brasile non vince il Mondiale da 24 anni. È arrivato il momento di tornare a scrivere la storia. La responsabilità è enorme, ma la motivazione lo è ancora di più».
Con Ancelotti alla guida, il Brasile sembra avere finalmente un condottiero capace di coniugare esperienza, pragmatismo e ambizione.