Juventusnews24
·21 de octubre de 2025
Balzarini senza giri di parole: «Questa è la dimensione della Juve. Manca questa cosa alla squadra. Questa settimana rischia di avere delle ripercussioni»

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Una sconfitta pesante, quella contro il Como, che non è solo un incidente di percorso ma, forse, la certificazione del reale valore della squadra. È questa l’amara analisi del giornalista Gianni Balzarini, che sul suo canale YouTube ha commentato il momento nerissimo della Juventus, definendo questa squadra “carente” rispetto alle rivali e priva di un vero fuoriclasse.
Secondo Balzarini, per il secondo anno consecutivo, si è commesso l’errore di sopravvalutare la rosa a disposizione dell’allenatore.
PAROLE – «Probabilmente sì, probabilmente questa è la dimensione della Juve. Probabilmente quest’estate si era, per il secondo anno consecutivo, caduti nell’errore di ritenere questa squadra all’altezza. Io ho visto l’Inter, ho visto la stessa Roma e la Juve forse in qualcosa è carente rispetto a queste squadre, manca forse il risolutore, manca il giocatore che spicca sugli altri perché da Yildiz non si poteva pretendere più di così».
Il problema, secondo il giornalista, è che alla squadra manca il campione in grado di risolvere le partite da solo. Kenan Yildiz lo è potenzialmente, ma “non si poteva pretendere più di così” da un ragazzo così giovane.
Questa sconfitta, inoltre, arriva nel momento peggiore possibile, all’inizio di un ciclo terribile che definirà la stagione.
L’ANALISI DI BALZARINI – «Tutto questo però poi cosa ci porta a considerare? Perché dobbiamo essere pratici, ovviamente tante chiacchiere, ma poi la Juve ha perso. Ha perso all’inizio di una settimana importantissima che vedrà la squadra impegnata mercoledì contro il Real Madrid e domenica contro la Lazio. E questa è una settimana che rischia di avere delle grosse ripercussioni, non tanto sul piano della panchina».
Secondo Balzarini, dunque, la posizione di Igor Tudor non sarebbe al momento in discussione. Le “grosse ripercussioni” di questa settimana di fuoco, con le sfide al Real Madrid e alla Lazio, riguarderanno gli obiettivi stagionali (la qualificazione in Champions e il cammino in campionato), più che un immediato ribaltone in panchina. L’analisi è chiara: la Juve, al momento, è questa, e la colpa non è (solo) dell’allenatore.
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