Inter News 24
·18 de diciembre de 2025
Benatia Juventus, i retroscena e quel rigore mai digerito: «Pensavo di chiudere la carriera a Torino»

In partnership with
Yahoo sportsInter News 24
·18 de diciembre de 2025

Nel corso di una lunga intervista concessa a La Gazzetta dello Sport, Medhi Benatia, oggi direttore sportivo del Marsiglia ed ex difensore della Juventus, è tornato a parlare di alcuni passaggi chiave della sua esperienza in bianconero. Un racconto intenso, fatto di aspettative, delusioni e momenti che hanno segnato profondamente la sua carriera, sia dal punto di vista sportivo che umano.
Benatia ha ripercorso innanzitutto il periodo che precedette il suo addio a Torino, spiegando come l’idea iniziale fosse quella di chiudere la carriera alla Juventus e di provare l’assalto definitivo alla Champions League. Il ritorno di Leonardo Bonucci, però, cambiò improvvisamente gli equilibri, incidendo anche sul suo spazio in campo e sul rapporto con Massimiliano Allegri.
Non sono mancati passaggi emotivamente forti, come il ricordo della sconfitta contro il Napoli nel 2018, decisa dal celebre gol di Kalidou Koulibaly, e della successiva esclusione nella gara contro l’Inter, vissuta dall’ex centrale marocchino come una bocciatura personale. Infine, Benatia è tornato anche sul discusso rigore concesso al Real Madrid nei quarti di finale di Champions League, uno degli episodi arbitrali più dibattuti della storia recente del calcio europeo.
ADDIO ALLA JUVENTUS – «Arrivavo da una stagione al top e stavo trattando il rinnovo con Paratici, pensavo di chiudere la carriera a Torino e sognavo di vincere la Champions ma in America, durante la tournée, venni a sapere che sarebbe tornato Bonucci. Con Allegri fui chiaro, gli dissi che non volevo giocare una partita su quattro, lui mi rassicurò. Dopo una gara con il Milan, in cui feci bene, mi mise in panchina per un po’ e io chiesi la cessione a gennaio. Con Max e Landucci però ho un buon rapporto, Chiellini è un amico così come Buffon».
JUVENTUS-NAPOLI 2018 – «Malissimo, non ho dormito per tre giorni. Si fece male Chiellini e io giocai forse una delle mie migliori partite. Perdemmo 1-0 ma potevamo stare sotto di tre, feci salvataggi su salvataggi, poi Albiol al 90’ mi fece un mezzo blocco, Koulibaly saltò e fece un gol incredibile. La giornata successiva a San Siro con l’Inter Allegri mi mise fuori e io non la presi bene: sembrava fosse tutta colpa mia».
REAL-JUVE E IL RIGORE – «Basta rivedere la partita… Io arrivavo da dietro e cercai di evitarlo, lui si lasciò cadere. Non ricordo un grande contatto. Al 93’ si fischia un rigore solo quando sei sicuro».
Parole che restituiscono il punto di vista di un protagonista di alto livello, ancora oggi convinto di aver pagato più del dovuto alcuni episodi chiave. Un’intervista che riapre ferite mai del tutto chiuse, ma che racconta anche il lato umano di una carriera vissuta sempre al massimo livello.









































