Juventusnews24
·12 de octubre de 2025
Bernardeschi rivela: «Rigiocherei Juve Ajax, eravamo pronti per vincere la Champions! Ronaldo straordinario, ecco cosa successe con Pirlo»

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·12 de octubre de 2025
Intervenuto al Festival dello Sport di Trento, Federico Bernardeschi ha parlato così degli anni trascorsi in bianconero. Le sue dichiarazioni.
JUVE ATLETICO MADRID – «Si quella è stata la partita, credo la più bella della Juventus negli ultimi 10 anni. Perfetta? Si ma non solo la mia, anche per i miei compagni. La tripletta di Cristiano, io, ma anche Spinazzola, Emre Can».
QUALE PARTITA VORREBBE RIGIOCARE – «Juventus-Ajax, perché quell’anno eravamo pronti per vincere la Champions League. Pensavamo e credevamo di poterla vincere ma il calcio è imprevedibile, non è matematica, a volte giochi una partita come quella con l’Atletico e poi con una squadra che sembrava più abbordabile vai fuori».
ALLEGRI ALLENATORE A CUI E’ PIU’ LEGATO – «Si, lui, Paulo Sosa e aggiungerei Mancini, credo siano i miei allenatori, fanno parte della mia storia, mi hanno fatto crescere, bacchettato, diventare l’uomo che sono diventato oggi».
SARRI E PIRLO – «Non è successo niente a livello personale, con Sarri giocai tantissimo soprattutto la seconda parte di stagione, nessun problema, anzi, bellissimo rapporto. Ma anche con Andrea Pirlo, quell’anno calcisticamente parlando fu complicato, perché giocai di meno, poi ci fu questa grande polemica prima dell’Europeo che però non c’entrava niente con lui. In quel momento mi sentivo più a mio agio con la maglia azzurra ma non era colpa dell’allenatore. Non ero performante e giustamente mi mise in panchina».
CRISTIANO RONALDO – «Persona straordinaria, ragazzo di un’umiltà pazzesca che sa perfettamente chi è e cosa rappresenta, io posso solo parlarne bene, mi ha dato tanto, aiutato tanto. Devo dire che questo personaggio che lui ha nasconde tutto quello che può essere l’essere umano. Chi ha avuto la fortuna di viverlo da essere umano può solo parlarne bene. Un vincente, secondo me qualcosa di veramente unico e irripetibile, giocarci insieme è qualcosa di irripetibile. Vive in funzione del suo lavoro, dalla mattina a quando va a letto. Ha cambiato il calcio e lo sport in generale».
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