Bologna, che fine ha fatto Soriano? l’ex leader del centrocampo rossoblù cerca una nuova chance | OneFootball

Uno dei principali nomi del centrocampo del Bologna nei passati anni in Serie A Soriano ora cerca una nuova chance, dopo la retrocessione amara con la Salernitana contro la Sampdoria ai play-off nella passata stagione

Tra i giocatori più affidabili della Serie A tra la seconda metà degli anni 10 e l’inizio di quelli 20 degli anni 2000, c’è sicuramente Soriano. Il centrocampista con esperienza nelle giovanili del Bayern Monaco è stato uno dei migliori interni di centrocampo di quegli anni tanto che ha anche avuto un ‘esperienza all’estero con il Villareal del connazionale Sansone.

Le caratteristiche tecniche e tattiche di Soriano

Soriano è sempre stato un trequartista abbastanza duttile, capace d’interpretare anche il ruolo di seconda punta. Il suo piede preferito è il destro, ma sa disimpegnarsi bene anche col sinistro, caratteristiche lo hanno portato a essere stato protagonista in moduli come il 4-1-4-1 e il 4-2-3-1.

Un’altra sua virtù è sempre stato il costante pressing, anche quello alto con degli inserimenti continui, cosa che lo aveva portato a essere più volte a essere stato convocato da Antonio Conte nel suo ciclo in Nazionale con otto presenze nel giro di un anno, grazie alle prestazioni con la Sampdoria prima di Zenga e poi di Montella.

Le caratteristiche tecniche e tattiche di Soriano. Bolognasportnews (Photo by Alessandro Sabattini/Getty Images Via One Football)

L’avventura a Bologna di Soriano

Dopo gli anni a Genova, Soriano passa al Villareal, esperienza in cui fa molto bene nella prima annata con undici gol totali ma zero nella seconda annata. Dopo sei mesi al Torino, nel gennaio del 2019 passa in prestito al Bologna con un diritto di riscatto a 11 milioni di euro.

Sotto le due torri, il giocatore rinasce sportivamente e diventa uno dei pallini di Sinisa Mihajlovic, con il serbo instaura un grande rapporto sia dentro che fuori dal campo e in cinque anni dal 2019 al 2023, colleziona 153 presenze e ben 18 gol, delle medie alte per un centrocampista.

Uno dei momenti più significanti è stata la dedica a Mihajlovic dopo la sfida alla Sampdoria con il ritorno al gol dopo quasi due anni, occasione in cui il giocatore ha ricordato l’allenatore due mesi dopo la sua morte e tra le lacrime, ha ammesso che la rete era arrivata anche grazie al suo aiuto.

A fine stagione, però, non arriva il rinnovo. Da lì la decisione di rimanere fermo per l’annata 2023-2024, salvo poi ritornare in quella dopo a Salerno. In Campania, il classe 1991 disputa 34 gare e quattro marcature ma non bastano per conquistare la salvezza.