Bologna, Dallinga: “Sono arrivato con grandi aspettative, ora ho capito la Serie A! Zirkzee? Il paragone non mi ha toccato” | OneFootball

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·21 de noviembre de 2025

Bologna, Dallinga: “Sono arrivato con grandi aspettative, ora ho capito la Serie A! Zirkzee? Il paragone non mi ha toccato”

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Thijs Dallinga, attaccante del Bologna, è stato intervistato da ‘Il Resto del Carlino’. Di seguito le sue parole. 

Arrivato nell’estate del 2024 sotto le due Torri, l’ambientamento di Thijs Dallinga a Bologna non è stato affatto semplice. Arrivare in rossoblù in una stagione storica come quella della Champions League e dover raccogliere l’eredità del connazionale Joshua Zirkzee non era semplice, e probabilmente questo – assieme ad altri fattori – ha rallentato l’inserimento dell’ex Tolosa. Quest’anno però la storia sembra cambiata: nonostante i gol non siano ancora tanti, le prestazioni sono migliorate notevolmente ed ora l’obiettivo è prendersi la titolarità. Intervistato a ‘Il Resto del Carlino’ Thijs Dallinga ha parlato di questo ed altro. Di seguito le sue parole.


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Bologna, Dallinga: “Ora mi sento più forte, l’anno scorso non è stato semplice”

Le parole di Dallinga riprese da ilrestodelcarlino.it. 

Thijs, vista l’aria che tira a Casteldebole, la prima domanda è d’obbligo: lei come sta? “Sto bene, sto bene (sorride, ndr). Mi sento in forma, vengo da una bella settimana di allenamenti, siamo in un buon momento con la squadra. Durante la sosta, sono tornato qualche giorno a casa, a Groninga: è stato bello, ci siamo divisi tra la mia famiglia e quella della mia compagna Liz. Ho ricaricato le batterie”.

Prima della sosta, sembravano già belle cariche. Il gol al Napoli può essere finalmente il suo punto di svolta? “Non lo so se possa esserlo, stiamo a vedere. Io mi sento più forte, ho lavorato duro quest’estate, ho fatto una bella preparazione: mi sento bene fisicamente, sto bene in questo club, sto bene in questa città. Tutto questo mi permette di lavorare meglio. E’ molto diverso rispetto all’inizio della scorsa stagione”.

Perché finora non abbiamo visto il vero Dallinga? Che spiegazioni si è dato? “Tante cose incidono sul giocare bene o male. La gente vede solo la partita del weekend: invece dietro c’è tutto un mondo. Io dovevo ambientarmi in Italia: città, vita, squadra, tutte nuove. Sono arrivato con grandi aspettative addosso: è normale, quando ti pagano tanto (15 milioni più bonus, ndr). Poi ci si è messo pure un infortunio nella seconda parte di stagione. Aggiungici pure che l’anno scorso non capivo bene l’italiano, era difficile inserirmi: il coach ha idee chiare su cosa vuole da noi attaccanti, adesso per me è tutto più semplice. Ho capito cosa vuole da me, ho capito meglio la serie A. Mi serviva solo tempo”.

Dallinga: “Con Zirkzee non mi paragono, siamo diversi”

 Ha sofferto un po’ anche l’inevitabile confronto con Zirkzee? “No, quello zero. Intanto perché siamo giocatori molto diversi. Non sentivo il paragone: non c’era pressione solo su di me, c’era su tutta la squadra, sull’ambiente, dopo la qualificazione in Champions. Poi anche Joshua la prima stagione non ha fatto bene come la seconda. Tanti giocatori trovano difficoltà al primo anno in Italia. La serie A è famosa per la fase difensiva, per tutto il lavoro tattico che fanno le squadre. E per gli attaccanti è più difficile: basta confrontare la classifica cannonieri italiana con quella degli altri campionati. E’ molto più dura segnare qua. Ma è una bella sfida per me, devo solo continuare a lavorare duro e fare più gol”.

Il difensore più ostico che ha incontrato finora? “Rrahmani del Napoli, è grosso e forte: mi ha fatto penare tanto. Anche se, poi, alla fine gli ho segnato (ride, ndr)”.

Dica la verità: durante questa sosta, quante volte l’ha rivisto il gol al Napoli? “Mah, sì, me lo sono rivisto. E’ stato un bel gol, ma niente di speciale: è una classica rete da centravanti, importante per la partita, per i tre punti, così come quella di Jhon”.

Domani, però, con l’Udinese si aspetta di giocare. “Io vorrei giocare, chiaro. Al mister – lo sappiamo – piace ruotare, cambiare tante formazioni: questo ci deve rendere più affamati. Ma nessuno di noi sa se giocherà. Devo solo allenarmi bene e convincerlo che sono pronto per partire ancora titolare”.

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