Juventusnews24
·15 de noviembre de 2025
Caldara e il grande rimpianto post ritiro: «Sarei dovuto rimanere alla Juventus, sono stato debole. Chiellini me l’aveva detto»

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·15 de noviembre de 2025

Nel giorno in cui ha annunciato il suo ritiro al calcio giocato a soli 31 anni, Mattia Caldara è anche tornare a parlare del grande rimpianto della sua carriera: la Juventus.
Le sue parole: «Tante squadre si erano interessate a me in quei mesi. A dicembre sono stato preso dalla Juve. E in quel periodo la Juve era una realtà a parte, inavvicinabile. In bianconero, però, non ci ho mai giocato. Sono rimasto in prestito a Bergamo ed è stato giusto così. Non ero ancora pronto per un salto di quel tipo. A Torino poi ci sono arrivato nel 2018, senza però fermarmi. Venivo da stagioni in cui ero abituato a giocare e lì avevo davanti Chiellini, Bonucci, Barzagli. ‘Abbi pazienza Mattia. Resta qui’, mi ripeteva Giorgio. Ma io sapevo che non avrei trovato spazio. Sono rimasto poche settimane, solo per il ritiro estivo. Quando ho saputo dell’interesse del Milan ho accettato».
E ancora: «Guardando indietro sarebbe stato meglio rimanere lì. Sono stato debole di testa. Mi avrebbe fatto bene rimanere in un mondo come quello della Juve, imparare da quei campioni, crescere stando con loro anche senza giocare tanto. Mi sono mancate un po’ di forza mentale e di maturità. Magari la mia carriera sarebbe stata diversa, chissà. È il più grande rimpianto che ho, l’unica cosa che tornando indietro cambierei. Vedete, gli infortuni e tutto ciò che ne è conseguito non è dipeso da me. Il non essere rimasto a Torino sì»









































